L'ennesima, buonissima, stagione con la maglia della Sampdoria; la 'contestata' e piuttosto polemizzata convocazione, che ha riaperto la querelle relativa all'utilizzo degli oriundi in Nazionale; poi, alfine, l'esordio con gol che ha anche salvato l'Italia a Sofia. La storia di Eder è riassumibile in questi tre, importanti, step. Tra i quali, arrivato ormai a 28 anni, non c'è il passaggio più atteso: la chiamata dell'amata nazionale brasiliana.
L'attaccante blucerchiato dal passaporto italiano ha giocato tutta la sua carriera nello stivale, se si escludoni gli esordi, nelle giovanili del Criciúma. Poi, già a 18 anni, il passaggio all'Empoli, dove fino alla stagione 2006-2007 ha giocato in Primavera.
Il sangue, ed il tifo, però, è sempre stato per la selecao. E non a caso, il 12 giugno scorso, alla vigilia dei mondiali di casa, lo stesso calciatore, giustamente, andava orgoglioso nel tifare la selecao, tanto da vestire la maglietta verdeoro insieme a tutta la famiglia.
Hoje vai começar!!#vamosbrasilll##...??????????????... pic.twitter.com/LMOphruUwM
— Eder citadin martins (@Edercitadin7) 12 Giugno 2014
Oggi, però, Eder è a tutti gli effetti azzurro: e Conte ha un'arma in più da sfoderare in caso di necessità. L'ha fatto in Bulgaria, potrebbe riutilizzarlo, magari da attaccante esterno, contro l'Inghilterra. Perchè Eder, come dice Dunga - selezionatore del Brasile -, non ha saputo aspattare. Così ha spiegato oggi, alla Gazzetta, il C.T.: "Chi vuole il Brasile deve saper aspettare. Nel suo ruolo qui avevo a disposizione Neymar, Oscar, Coutinho, Robinho e Willian. La maglia verdeoro è speciale, va corteggiata e va colta al volo l'occasione giusta". Che poi elogia, forse con una punta di invidia, l' "acquisto" dell'Italia e di Conte: "Eder era nella lista degli elementi da seguire in Europa. Ho visto alcune sue immagini televisive con la Samp: ha buoni colpi, da brasiliano. Ha scelto Conte? Ormai il calcio è globalizzato, ognuno accetta l'offerta che trova più interessante. Gli azzurri hanno fatto un buon colpo, perché Éder ha il gol facile".
Poi, la frecciatina: "Ormai è tardi. E comunque anche se lo avessi chiamato, non gli avrei promesso nulla. Éder ha avuto fretta. O forse ha fatto la scelta giusta. Lo dirà il tempo". Una chiosa su Felipe Anderson, anch'egli ancora non chiamato dall'ex regista campione del mondo nel '94: "Lo si sta pompando tanto, ma siamo sicuri che così si fa il bene del ragazzo? Lui non ha la personalità di Romario o di Baggio che sapevano vivere con tante pressioni sulle spalle. E' stato convocato nell'Olimpica brasiliana è ha faticato. Lui deve crescere nella Lazio. E deve stare tranquillo, ma lo seguiamo con attenzione. Se continuerà a esibirsi a questi livelli prima o poi arriverà nella Seleçao".