Ritorno in Brasile per Diego, che a 31 anni ha deciso di ritornare in patria dopo un lungo girovagare in Europa. In Italia, il brasiliano vestì la maglia della Juventus, in un momento storico poco felice per i bianconeri: era il dopo Calciopoli, e la solida struttura che sarebbe poi venuta era ancora agli albori. Diego ha così ripercorso alcune tappe del suo percorso, svelando anche un rapporto difficile con Delneri: questo un estratto delle sue dichiarazioni ad Extra Time.
COME MI SONO TROVATO IN EUROPA - Se dovessi scegliere un posto per viverci, direi Spagna. Quello in cui ho imparato di più la Germania. Ma lo stile di vita italiano, in cui si parla ad alta voce, si gesticola e ci si abbraccia: piace molto a noi brasiliani e il cibo è meraviglioso".
POTEVO TORNARE IN ITALIA - "Sì, dei club mi hanno cercato prima del Flamengo. Non erano tra i 5 o 6 top. Sono stati onesti: hanno detto di non poter competere con gli altri".
ESPERIENZA ALLA JUVENTUS - "Non mi pento di nulla, fu un sogno. Avevo proposte da Real Madrid, Bayern ma preferii la Juve. Firmai per 4 anni. Però è un club in cui si deve vincere. E non fu ciò che successe. All’epoca fecero una rivoluzione. Cambiarono la filosofia, volevano un calcio più attraente. All’inizio fu meraviglioso, 4 vittorie di fila, io feci una doppietta a Roma. Ma poi i risultati non arrivarono, forse perché la squadra non si identificò con quel sistema. A gennaio arrivò Zaccheroni per Ferrara. La stagione seguente presero Delneri, che riportò il 4-4-2. Già quando lui era al Porto nel 2004 seppi che non era stato favorevole al mio arrivo. Non giocava con una mezzala. Cambiò tutto. Arrivò una nuova direzione con Marotta: lui e Delneri mi dicevano che volevano tenermi ma il mio agente mi fece vedere una procura con cui la Juve lo autorizzava a trattarmi con altre società. Scelsi il Wolfsburg. Oggi, con la maturità, non me ne sarei andato subito, sarei rimasto almeno un altro anno. Non ebbi pazienza…".
INCOMPATIBILITA' CON DEL PIERO - "No. Ci siamo parlati a lungo di recente a San Paolo. Delneri disse che non potevamo giocare insieme. Ma Del Piero è una persona sensazionale, con cui avevo ottimi rapporti dentro e fuori dal campo. Come con Grosso, Cannavaro, Chiellini".