Ciro Immobile, capocannoniere dell'ultima Serie A e vincitore della Scarpa d'Oro, oggi ai microfoni di Lazio Style Channel ha così parlato: "Il ritiro sta procedendo bene, serve soprattutto per allenarsi ma anche per cementare rapporti di squadra, con i nuovi e con chi già era presente. Chi finora è arrivato ci darà certamente una mano, dovremo subito far capire loro il nostro pensiero di squadra: siamo sempre tutti uniti".

Periodo di crescita costante

"A livello personale è un periodo eccezionale, sempre in crescendo. Dall’Europa League dei primi anni, ora apriamo un nuovo ciclo che inizia con la Champions: vogliamo continuare a crescere, siamo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto in questi quattro anni. È uno slancio in più per il futuro. Lo scorso anno è stato incredibile, a livello di squadra ed anche personale, sia dentro che fuori dal campo. Sono super soddisfatto ma c’è ancora tanto da lavorare, migliorare  e stringere i denti per combattere uniti".

La Scarpa d'Oro e i gol...

"Il gol con il Brescia mi ha emozionato tanto perché mi ha permesso di superare Lewandowski, un ricordo speciale è quello con il Milan perché il 100° in biancoceleste. Tutti però sono stati importanti, soprattutto quando si vince. Lottare con il polacco, ma anche con Ronaldo e con Messi non è stato facile. Durante il lungo stop legato al Coronavirus mi sono riposato tanto mentalmente".

Tra Champions League e campionato

"Mi affaccio alla Champions con entusiasmo, conosco un po’ questa competizione, sarà un’annata ricca d’impegni. Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per raggiungerla, non vogliamo fare la comparsa. Dovremo ripartire dagli ultimi mesi, sappiamo cosa fare per raggiungere i nostri obiettivi. Siamo quelli delle undici vittorie consecutive e non di Lecce. Sappiamo quale strada dobbiamo percorrere. Le ultime 12 partite sono state dure, sarà così tutta la stagione. Ci divertiamo e giochiamo bene in campo: in una squadra ci sono i bomber, gli assist-man ed i dribblatori. Vivo per il gol ma non ne sono ossessionato. L’unica volta in cui ho voluto segnare a tutti i costi era contro il Brescia e, come abbiamo visto, questo modo di interpretare la partita non paga mai: la palla non voleva entrare. In campo c’è bisogno di tutto da tutti".

L'arrivo di Reina

"Reina è un professionista a tutto tondo, ha vinto tanto in carriera. Ci darà certamente quello che ci manca, soprattutto in campo internazionale. È una persona eccezionale, lo conoscevo già in passato. È quei da un paio di giorni ma sembra essere qui da una vita. Stesso discorso vale per Escalante, è serio e negli allenamenti si applica sempre tanto”.