Il mancato completamento dei campionati potrebbe portare il mondo del calcio nelle aule dei tribunali in questa estate tra i tanti ricorsi a cui potrebbero appellarsi i club. Il professor Piero Sandulli, della Corte Federale d’Appello, oggi ai microfoni di calciomercato24.com ha parlato di questa eventualità: "I ricorsi potranno esserci sia che si riprenda, sia che non si riprenda. Ci sono grossi problemi di carattere remunerativo. In un contratto di lavoro, complesso e “falsamente subordinato” come quello dei calciatori, ci sono ad esempio tutti i problemi di quei giocatori in scadenza. Potrebbero essersi già accordati con altre squadre: con chi giocano? In caso d’infortunio, chi paga? Ci sono squadre poi come Benevento, Monza, lo stesso Vicenza, che se si vedessero negata la promozione chiaramente potrebbero ricorrere. I protagonisti sono tanti. L’atleta, in qualsiasi sport, che non si sente al sicuro, potrebbe giustamente rivendicare la causa di forza maggiore per non rispettare il contratto. Non si può escludere un’estate di calcio paralizzata dai ricorsi in tribunale".

LE SOLUZIONI - "Diluire la stagione ha delle complicazioni, il tempo non si può fermare, i bilanci sono annuali, e alcune società sono quotate in borsa. Ogni soluzione avrà i suoi pro ed i suoi contro".

COME SI PREPARA LA GIUSTIZIA SPORTIVA - "Il problema è che sostanzialmente stiamo provando a rendere possibile un processo a distanza. Il processo telematico è avanzato dal punto di vista civile. Sostanzialmente stiamo predisponendo un regolamento che renda più snella la fase degli avvocati, senza comprimere il diritto alla difesa, trasferendo tutto per iscritto, può essere un qualcosa di praticabile. Saremo pronti anche a ricorsi per partite a distanza di due giorni l’uno dall’altra. Il problema è quello della tecnologia, se le linee sono sovraccariche diventa difficile per i giudici restare in contatto“.