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Sarà uno dei protagonisti del match in programma domani sera tra Sampdoria e Milan che sarà trasmesso in esclusiva da Dazn. Emil Audero è stato protagonista, fino ad ora, di un'ottima stagione facendosi apprezzare tanto anche dai fantallenatori. In un'intervista rilasciata proprio a Dazn, l'estremo difensore parla anche delle difficoltà di un ruolo spesso sottovalutato: "Portiere? Dicono che sia il ruolo più bello del calcio e in effetti c’è dentro tutto. La concentrazione, la giusta tensione, non deve esserci mai paura ma dietro ogni portiere c’è il gol: se sbagli, è gol. E’ frustrante ma è un ruolo affascinante che ti tempra molto.Rimanere dentro alla partita, con la testa, è il compito più difficile del portiere. Io, ad esempio, parlo da solo: se qualcuno mi riprendesse per tutta la partita sembrerei uno scemo. Mi do delle pacche in testa, faccio cose strane...a costo di sembrare stupido ma sono cose che servono per rimanere dentro alla partita. Giampaolo mi chiede di essere in posizione sempre utile per il reparto di difesa, di essere in condizione di gestire il pallone da dietro. Non posso essere in posizione troppo bassa, distaccato e solo in porta. Sono aspetti su cui lavoriamo tanto perchè ogni avversario ti pressa in modo diverso e devi trovare soluzioni diverse. Il nostro ruolo, ormai, è cambiato”.

LA STAGIONE ALLA SAMP - "Mi trovo molto bene, sto bene: c’è tutto per fare bene. La Sampdoria è una grande società, con degli ottimi compagni. E poi, qui a Genova, c’è il mare: alla mattina ti svegli, vedi il mare e stai bene. La parata migliore della mia stagione è quella su Matuidi, in Juventus-Samp: un tuffo in un angolo basso, tecnicamente era difficilissima".

LE ORIGINI INDONESIANE - "Mi chiamo Emil Audero Mulyadi, questo è il mio cognome indonesiano, quello di mio padre. Sono nato lì, scorre sangue indonesiano nelle mie vene. Se penso all’Indonesia, penso a mio padre: lui è parte di me, vive lì. Poi, ovvio, penso anche a quei luoghi. Ci sono spiagge e ambienti naturali meravigliosi. Il mio posto nel cuore è una spiaggia a sud ovest di Lombok, l’isola dove sono nato: si chiama Selong Belanak. E’ una spiaggia lunga, con sabbia fine, mare stupendo: starei sempre lì!”.

BUFFON - "Con lui ho avuto la possibilità di cogliere sfumature uniche. Viverlo nella quotidianità mi ha consentito di vedere come si comporta un campione, come approccia a ogni singolo allenamento. Non è un mentore, però, non andavo lì a chiedergli mille cose ogni giorno perchè non è cosi che si fa. Ma ho rubato in modo scientifico ogni suo dettaglio. Tipo tirare due righe sul campo, in area piccola, per orientarmi al meglio tra i pali”.

RITI PREPARTITA - "Mi piace caricare i miei compagni, godermi l’ingresso in campo e avvicinarmi sotto la nostra Gradinata. I nostri tifosi mi caricano moltissimo prima di cominciare. A Quagliarella non do nessuna indicazione sul campo in cui iniziare, semplicemente perchè perde sempre al lancio della monetina! Fa ridere, ci scherziamo molto. Poi ho alcuni miei riti: tipo nella foto di squadra devo essere il primo, in alto a destra”.

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