Miralem Pjanic, dopo le molte stagioni da protagonista in Serie A con le maglie di Roma e Juventus, ora è una delle stelle volate negli Emirati Arabi, Proprio il centrocampista bosniaco è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Pjanic sulla corsa allo Scudetto

«L’Inter è la favorita perché ha una rosa più attrezzata e più certezze rispetto alla Juventus, dovute anche alla finale di Champions giocata l’anno scorso, però la Juventus va considerata una pretendente molto accreditata per lo scudetto, anche perché non giocare in Europa può effettivamente essere un notevole vantaggio. La Juventus ha iniziato un percorso nuovo per avere un futuro luminoso. Quando indossi la maglia bianconera devi sempre puntare a vincere, io lo so per esperienza, però oggettivamente l’Inter negli ultimi due tre-anni ha costruito un gruppo da primato. Lo era anche nelle ultime due stagioni eppure non è riuscita a vincere, adesso ha ancora più esperienza e qualità. Però occhio perché la Juventus non muore mai...».

Pjanic sulla Juventus

«La Juve ora ha più serenità dopo tutto quello che è successo nelle ultime stagioni. Si stanno gettando le basi per ricostruire un ciclo vincente. Vincere non è mai facile, noi l’abbiamo fatta sembrare una cosa banale ma in realtà è sempre una cosa speciale. Ora vedo una squadra vera in campo».

Pjanic su Allegri

«Non solo ai miei occhi ma per il 90% di chi lo ha avuto è così: crea una buona sintonia con il gruppo e lo gestisce molto bene, sa quello che vuole, affronta le gare nella maniera giusta e non si lamenta mai delle assenze. E’ un grande motivatore e sa tirare fuori il massimo da ogni giocatore. Poi certo, la Juve non giocherà come il City di Guardiola ma non dipende mica solo da lui. Max si adatta alle caratteristiche degli uomini che ha a sua disposizione. Io ho giocato in una squadra in cui c’eravamo io, Dybala, Higuain, Mandzukic e Cuadrado in campo tutti insieme: non venitemi a dire che non eravamo offensivi... Max ai fuoriclasse lascia libertà, permettendogli di fare la differenza. Noi avevamo qualità e organizzazione, ora c’è meno della prima e il tecnico punta più sulla seconda. Manca chi sa giocare uno contro uno e puntare l’uomo».

Pjanic su Locatelli

«Mi piace sebbene abbia caratteristiche diverse dalle mie, io ero un otto che poi si è spostato più indietro, perciò le palle in avanti mi vengono molto più facili. Amo i play che gestiscono i ritmi, confezionano assist e fanno giocare bene gli altri. Ecco, vorrei vedere un po’ più testa a centrocampo, un regista deve essere come un architetto. Loca però è giovane e ha tutta la fiducia dell’allenatore, sono certo che crescerà».