Fabio Quagliarella dà la carica. L'attaccante e capitano della Sampdoria, in vista della prossima stagione, ha concesso un'intervista a "Il Secolo XIX". Di seguito le sue dichiarazioni principali.

Sul ritiro

"A livello mentale quando ero giovane li soffrivo di più, le corse a secco, ma adesso metabolizzo. Però fondamentalmente lo odio. Un tempo poi i ritiri, anche quelli pre-partita, cementavano il gruppo. Ora ognuno sta per conto suo. Una volta si faceva per evitare anche che uno andasse magari in giro la sera, ora con questi social dopo tre secondi lo sanno tutti. Mancano pochi giorni alla fine di questo ritiro, sto accumulando la stanchezza. Preparatori e mister si preoccupano che possa farmi male. Mi trattano come un panda".

Sulla prossima stagione

"Spero di dare un grande contributo come negli ultimi anni. Certo so benissimo l’età che ho, ma anche come mi alleno e la mia professionalità. Sono molto tranquillo e sereno. Per quanto riguarda la squadra, come tante altre siamo ancora a lavori in corso. Qui in ritiro siamo tanti, non è facile nemmeno per il mister, sapendo anche che qualcuno andrà via. Siamo ancora la Samp della scorsa stagione che ha fatto un ottimo campionato. Se non perdiamo nessun pezzo è una grande conquista. Siamo nelle mani di Ferrero…".

Sul ruolo

"Fosse per me le giocherei tutte dal primo all’ultimo minuto. Il faccio il calciatore, tu l’allenatore. Se tu pensi che io debba riposare, non mi chiedere se me la sento o no, ti rispondo sempre di sì. Ho una grande voglia di giocare, so che sono gli ultimi colpi, ma capisco anche l’allenatore. Non stare a pensare se io mi possa incazzare o meno se mi lasci fuori. Ogni scelta è condivisa. So benissimo che non posso giocarle tutte, certe partite è anche meglio subentrare. Sogno i 200 gol in A, ma è lunga. Ora mi piacerebbe andare in tripla cifra con la Sampdoria, dovrebbe essere lì, ma non diciamo niente. Sarebbe per me una grande soddisfazione”.

Su D'Aversa

"Un allenatore cazzuto, propone allenamenti molto intensi alla ricercaa di calcio offensivo. Mi piace. Poi ovvio c’è bisogno di tempo, di capire le sue idee, e riusciremo ancora meglio quando entreremo in condizione. È di rottura rispetto agli ultimi nostri allenatori, ma per me è uno stimolo. Mi piacciono le novità. A livello di intensità, di urla, assomiglia un po’ a Conte, allo stesso Giampaolo. Secondo me il prossimo campionato sarà particolarmente bello, sono arrivati tanti allenatori importanti, Mourinho, Allegri, Sarri, Spalletti, portano novità”

Sulla sua longevità

"Per stare al passo con i giovani devo riposare tanto e bene. Dormo dalle 7 alle 9 ore a notte. Non sono uno che esce, sto a casa, guardo la televisione. Ma quando arriva mezzanotte… la mia compagna Debora ormai lo sa, mi dice “andiamo a dormire”. Piuttosto il problema è che quando mi concentro mi viene sonno. Se stiamo così a parlare, cazzeggiando, posso durare anche ore, ma se mi devo concentrare… Mi stanno parlando bene di una serie tv “Peaky Blinders”, ma so che dopo tre minuti crollo. Sono cinque serie, a tre minuti a puntata finisco tra dieci anni…”.

Quagliarella (Getty)
Quagliarella (Getty)