Intervistato da 'La Gazzetta dello Sport', lo svincolato 35enne Alberto Gilardino ha parlato del proprio futuro e di uno dei suoi vecchi club, il Milan: "Sto vivendo la mia seconda estate da svincolato negli ultimi tre anni, ma mi sento bene. Aspetto solo la chiamata di una squadra che creda in me e mi faccia sentire importante. Intanto mi alleno tutti i giorni con un preparatore e faccio lavori di forza in palestra a Viareggio. A Pescara sono stato fuori tre mesi e mezzo per infortunio. Ma l’errore più grande è stato andare a Empoli in estate. Scelta totalmente sbagliata. Mi sentivo di troppo sia in campo che nello spogliatoio e non avevo la fiducia dell’ambiente. Duecento gol? E’ normale farci un pensierino. Non le nascondo che mi piacerebbe continuare in Serie A. Sto bene e so di potermela giocare con tutti, ma non sarebbe un passo indietro scendere in B. Purché ci siano i presupposti giusti a livello societario e morale".


"Cremonese? Il Cavalier Arvedi mi voleva conoscere e ci siamo incontrati una volta a Cremona. Lo stimo molto, ma non mi capacito come possa affidarsi a persone incompetenti. Mi sono sentito usato da questa vicenda in cui si è sfruttato il mio nome in maniera poco corretta. Posso garantire di non aver mai parlato di soldi con loro. Mi è dispiaciuto leggere e sentire certe cose, soprattutto per la persona che sono: non dovevano comportarsi così. All’interno del calcio c’è sempre più mediocrità a livello umano".

"A Venezia da Inzaghi? Pippo ha fatto grandissime cose in panchina negli ultimi due anni. In più lì c’è un dirigente serio e preparato come Perinetti che apprezzo molto e si comporta in maniera diversa da qualcun altro". 

"Al Milan quello che servirebbe di più è Belotti, bravo ad attaccare la profondità. Non sarebbe male anche Kalinic. Possono giocare insieme: se i rossoneri prendessero entrambi diventerebbero da scudetto, anche se Juventus resta squadra da battere".