Torna a parlare di Calciopoli Luciano Moggi, e lo fa alla trasmissione radio più pungente di tutte, La Zanzara di Radio 24. Incalzato dalle domande di Giuseppe Cruciani, l’ex dg bianconero non si fa pregare: “Le intercettazioni non ebbero alcuna valenza penale, non c’è qualcosa di cui io abbia parlato con gli arbitri….”
Secondo Moggi, che ribadisce una sua tesi più volte esternata, l’artefice di Calciopoli su Galliani: “Al tempo affossare la Juve era diventato un gioco. Fu Berlusconi a dirmi delle intercettazioni, e ne era al corrente anche Galliani. Mi disse che voleva portarmi al Milan. Ma Galliani fece scoppiare un caso”.
Immutato, ovviamente, il parere sull’inchiesta: “Una buffonata. Sapevano benissimo chi andare a colpire. Ho speso per aiutare gli altri, ci sono degli arbitri che hanno scelto il rito abbreviato perché non avevano soldi per pagare l’avvocato.”
E’ una serata in cui Moggi non è tenero con i rossoneri, alle prese con una giornata difficile tra trattative cinesi e complicate assemblee degli azionisti: “Berlusconi è come Zamparini: è stato sacrificato Allegri, poi Mihajlovic, Inzaghi, Brocchi”.
Una domanda anche su Tavecchio: “Non ha rinnegato la nostra amicizia. Ai tempi della Lega Dilettanti, veniva sempre a Torino a parlare con Giraudo, allora consigliere federale, a chiederci una mano”.