Daniele De Rossi, tecnico della Roma, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a margone del progetto Business Club tenutosi ieri a Trigoria. Queste le parole del tecnico giallorosso.

Le parole di De Rossi

Stagione?


“Non mi piace fare promesse, ma posso dire che un tasto su cui batto spesso con i miei giocatori è che alla Roma non deve mancare mai il coraggio. Potrei anche dire che avremo sempre grinta, ma sarebbe una frase fatta”.

Roma?

“L’impatto visivo del marchio Roma in giro per il mondo è importantissimo. La Roma è una cosa che ti porti dietro. Spalletti racconta sempre un aneddoto: allenava lo Zenit San Pietroburgo e incontrò un bambino in ascensore. Nonostante il mister portasse il cappotto dello Zenit, con lo stemma del club russo, il bambino gli ripeteva: “Tu Roma, tu Roma”.

Allenatore?

“Ho sempre saputo che avrei fatto questo mestiere, ma ho cominciato a dirlo alle persone a me vicine negli ultimi 5-6 anni della mia carriera. Un allenatore lavora tante ore al giorno e deve essere ossessionato dalla perfezione. Nella Roma il trasporto emotivo è diverso, ho quarant’anni di storia alle spalle, ma il mio approccio alla professione era lo stesso anche alla Spal”.

Giovani?

“Passo qui tanto tempo, i calciatori devono fare due ore di lavoro, le terapie, i massaggi e possono andare via mentre un allenatore deve rimanere. Un giocatore qui non ha alibi, ha tutto quello che serve per essere perfetto, Trigoria è un centro sportivo all’avanguardia grazie all’impegno della proprietà, all’attenzione e agli investimenti della famiglia Friedkin per questo club”.