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Lennart Czyborra, difensore del Genoa, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport. Il laterale mancino si sta imponendo con Ballardini e si candida ad essere una delle sorpresa anche al Fantacalcio nel girone di ritorno.

Intervista a Czyborra sul primo gol

Primo gol alla Juventus?

«E' stata una soddisfazione personale, soprattutto perché ho segnato al miglior portiere. Per me è un bagaglio di emozioni ma mi dispiace solo essere stati alla pari della Juventus e non aver passato il turno. Però rimane la bella emozione del mio primo gol in Italia segnato proprio ad una squadra come la Juventus».

Czyborra sulle caratteristiche

Ci racconti che tipo di giocatore è.

«Sono un uomo di fascia, possono giocare terzino come quarto o quinto di centrocampo. Se dovessi esprimere una preferenza direi comunque come quinto. Ed ora con Ballardini mi trovo benissimo in questo ruolo».

Come sono stati questi primi sei mesi al Genoa?

«Sin da quando sono arrivato ho avuto buone sensazioni, sapevo di arrivare in un ambiente bello e anche adesso, con il nuovo allenatore, devo dire che va tutto bene. Le impressioni sono ottime».

Czyborra sulla Serie A

Differenze tra Germania e Serie A?

«Ho scoperto un campionato molto tattico come d'altronde mi aspettavo. Prima di arrivare qua, mi immaginavo un campionato con tanta tattica e giocatori di livello superiore e così è stato».

Come ha vissuto il periodo del focolaio che ha colpito i suoi compagni di squadra?

«Quando sono arrivato, ero appena tornato negativo avendolo fatto in estate ma sono stato accolto benissimo da tutti. Poi è esploso il focolaio, ma è stato diverso e difficile perché ha colpito tutti assieme. Una situazione particolare anche per quanto stava accadendo in generale. Però devo dire che ne siamo usciti bene e anche rafforzati».

Secondo lei quel periodo ha influito tanto sui risultati della squadra?

«Sì, penso proprio di sì. Aver avuto sedici giocatori positivi è stato un grande problema sia a livello di formazione sia per i singoli giocatori».

Oltre al Covid, in questi primi mesi quali altre difficoltà ha incontrato?

«Come tutti i giovani, il problema più grande è trovarsi lontano da casa in un paese nuovo. Ho avuto bisogno di tempo per ambientarmi. Soprattutto mi sono trovato in Italia senza sapere la lingua in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo e senza poter vedere i miei genitori e la mia ragazza. Per la prima volta ero da solo, poi ho iniziato a prendere lezioni di italiano, a conoscere i compagni e ho potuto visitare la città, e anzi non vedo l'ora che arrivi l'estate per scoprire tutti i posti intorno a Genova. Ora posso dire di essermi ambientato bene» .

Momento positivo che si riflette anche in campo, cosa ha portato Ballardini con il suo arrivo?

«Ogni volta che arriva un nuovo allenatore porta un nuovo spirito, nuove motivazioni per tutta la squadra e ognuno dà quelle piccole percentuali in più che riesce. Inoltre ha portato nuove tattiche e questo si vede in campo, tattiche che calzano perfettamente con lo spirito e con l'organico che abbiamo».

Czyborra (Getty)
Czyborra (Getty)