La Serie A è ferma a causa della sosta per le festività natalizie ed è tempo di bilanci. Per analizzare il campionato italiano, ai microfoni del Corriere dello Sport, è intervenuto Gianfranco Zola. Ecco le parole dell'ex attaccante di Napoli e Chelsea:
Zola sulla fuga dell'Inter
«Per ora è ancora una fughina, direi. Ma è pure un’indicazione sulla forza di una squadra che Inzaghi ha personalizzato sfruttando l’enorme e splendido lavoro di Conte. Le fondamenta le ha buttate giù Antonio, che ha pure vinto, poi Simone è intervenuto con intelligenza, ci ha messo parecchio di suo ed ha confermato ciò che si sapeva di lui, e cioè che è bravissimo. Ma complimenti anche a Marotta e ad Ausilio, perché ceduto Lukaku e Hakimi e dovendo rinunciare a Eriksen, sono andati a comprare uomini simili a quelli dai quali si erano dovuti separare».
Zola sulla Serie A
«Per settimane, il Napoli di Spalletti è stato di una bellezza spaventosa, sembrava quasi invincibile. Aveva tutto quello che si può chiedere ad una squadra. E poi anche l’Atalanta o il Milan. Ma nulla è per sempre ed inconvenienti ne hanno avuti tutti. Adesso è il momento dell’Inter, non subisce gol e ne segna quanti gliene servono o in abbondanza. Ha trovato uno splendido Calhanoglu e pure Dumfries, per dire, fa sentire la propria voce».
Zola sul Cagliari
«Sto molto male per il Cagliari. Non è neanche semplice farsene una ragione, visti i giocatori in organico: tra Joao Pedro e Nandez, tra Marin e Carboni - e mi fermo a questi quattro - è racchiusa tanta forza. Mentre invece stanno emergendo, per adesso, solo le debolezze».
Zola sul Pallone d'Oro
«Mi pare che - con onestà intellettuale - ha dichiarato che non se lo sarebbe assegnato neanche lui. Io avrei premiato Jorginho, per quello che ha ottenuto con il club e con la Nazionale».
