“Sono felicissimo di poter avere la possibilità di allenare una squadra dalla storia incredibile come ha il Genoa, ho la possibilità di partecipare alla sensazione di essere genoano, sensazione riconosciuta da tutti”: orgoglio ed emozione per Andrea Andreazzoli, nel giorno della sua presentazione da allenatore rossoblu, avvenuta con una conferenza stampa nella Sala 1893 del Genoa Museum&Store del Porto Antico.

Il neo tecnico dei liguri non dimentica Empoli: ”E’ stata una sofferenza la retrocessione. Chiaramente è stata subita in una condizione che poi è ideale per uno che fa il lavoro che faccio io. Quando riesci ad uscire da uno stadio come San Siro e hai l'applauso del tuo pubblico e degli avversari è sempre una retrocessione ma degna. Poi è arrivato l'interesse di questa società che mi ha dato la possibilità di tornare un po' indietro nel tempo. Sono stato qua quasi mezzo secolo fa, ho dormito a Villa Rostan un anno e ricordo le prime volte che sono andato al Ferraris, ricordo la tifoseria. Ho avuto la possibilità in questi giorni di confrontarmi con i miei ex compagni e loro hanno le stesse sensazioni che ho avuto io".

Quello in Toscana è un capitolo chiuso, il futuro si chiama Genoa: ”Io ho l'abitudine a non guardarmi indietro. Guardiamo avanti. Abbiamo le idee chiare, io so dove vogliamo arrivare, la società ci ha dato ampio mandato di poter lavorare così come vogliamo e quindi consapevole di quello che ci aspetta, abbiamo le idee chiare e tantissime motivazioni e ci faremo aiutare da queste motivazione per raggiungere i nostri obiettivi".

Sui motivi che l’hanno spinto in rossoblu: ”Intanto l'interesse che è partito dal lontano del presidente, ho entusiasmo. Ho visto il film Gradinata Nord che ho trasmesso subito ai miei collaboratori perché lì si sente cosa significa essere genoani e l'appartenenza. Io vorrei fra gli obiettivi ritornare a dare soddisfazioni ad un ambiente che vedo carico e voglioso e tornare a quella appartenenza che può sprigionare in città".

Sul progetto di gioco che ha in mente: ”Io credo che il compito di un allenatore sia quello di far fare la squadra il massimo che ha come disponibilità. L'obiettivo deve essere quello. Il sistema va dietro a quelle che sono le caratteristiche dei calciatori. Noi stiamo costruendo un'idea che non si basa solo su un sistema. Sul progetto penso possa rispondere meglio Zarbano. Ma il progetto penso sia far bene nel tempo".

Sul mercato estivo, e su eventuali paletti: ”Mi auguro che i paletti non li debba mettere io. Io penso che l'interesse del presidente, e io l'ho visto, è quello di costruire una squadra forte. Io ero già favorevole alla squadra dell'anno scorso. Detto questo, tutto è migliorabile. Devo dire che tutto quello che è stato fatto mi piace. La volontà del presidente è di fare una squadra il più possibile forte e di darmi una squadra di qualità e credo che siamo già a buon punto. E' da completare ma lo faremo. Il presidente e Capozucca sanno che il periodo è importante. Nascono i paletti che si dicevano, nasce la mentalità, stai molto con i ragazzi e puoi entrare nella testa dei giocatori".

Sulle richieste che Andreazzoli si sente di fare ai giocatori: ”Io sono abituato a parlare di serietà nello spogliatoio. Prima di ogni altra cosa. Conta la serietà ma non solo dei calciatori ma di tutto l'abbiente che circonda lo spogliatoio. Perché se l'ambiente è positivo lo spogliatoio ne potranno giovare e questo vantaggio lo portiamo dentro il campo e poi lo trasmetteremo innanzitutto alla nostra gradinata, allo stadio e alla città. E i paletti non saranno esagerati, poco ma certi. Chi sta con noi e chi ha questa mentalità e vorrà partecipare sarà il benvenuto".

Per Andreazzoli primo assaggio anche di Pegli: “Oggi vado in visita. I miei collaboratori ci sono stati due volte. Questo già mi piace perché è importante che una società riconosca la necessità di migliorare le strutture".

Dopo l’ultima stagione, al Genoa va ritrovato lo spirito giusto: ”Non ci può essere un lavoro dove è assente la partecipazione e la felicità. E se tu crei questi presupposti sei già arrivato. Noi dobbiamo cercare di dare la possibilità ai calciatori di essere felici. A Empoli lo abbiamo dimostrato anche in campo questa predisposizione al piacere di giocare. E poi credo sia anche giusto e doveroso dare la possibilità a chi perde tempo, spende soldi, fa sacrifici e mette passione nel venire allo stadio di assistere ad uno spettacolo".