Simone Inzaghi vuole il primo scudetto in carriera. Molto passerà dal recupero di questa sera a Bologna che potrebbe valere il sorpasso in vetta alla classifica sul Milan. E le chance scudetto aumenterebbero ulteriormente. Parola di... Marco Parolo. L'ex centrocampista della Lazio, allenato dallo stesso Inzaghi a Roma, al "Corriere dello Sport" ha parlato dell'ottima stagione del tecnico nerazzurro e delle possibilità che ottenga il tricolore a maggio.
Sulle novità di Inzaghi rispetto a Conte
"L’attacco dei quinti all’interno del campo, come in occasione dell’1-0 di Dumfries contro la Roma. E poi l’ampiezza che danno i terzi di difesa sganciandosi in avanti: Dimarco sabato è stato eccezionale, una delle chiavi del successo. Conte nel suo 3-5-2 era più legato alle posizioni, mentre Inzaghi consente maggiore mobilità ai giocatori. La rete di Brozovic a La Spezia è l’esempio lampante: un mediano basso che chiude un triangolo in area avversaria con un terzo di difesa e va a segnare. Per Simone è stato il riconoscimento del grande lavoro svolto da lui e dal suo staff, composto da professionisti che studiano il calcio ogni giorno e cercano sempre una novità per sorprendere l’avversario»".
Sul confronto tra Conte e Inzaghi
"Conte ha dovuto trasmettere una mentalità vincente perché dopo Mourinho nessuno aveva più vinto il campionato. Neppure Mancini e Spalletti. Antonio ha dato solidità difensiva e a volte con lui la squadra era più compatta: non è che non giocasse bene, ma la sua priorità era non subire gol per trasmettere convinzione ai singoli tramite i risultati. Le formazioni di Inzaghi, invece, esprimono un calcio più verticale e vanno dirette ad attaccare la porta con tanti uomini che si inseriscono. Lo stesso modulo i due allenatori lo interpretano diversamente".
Sull'Inter di Conte e l'Inter di Inzaghi
"Prima di rispondere bisogna fare una sottolineatura: quando Conte ha preso l’Inter, l’organico non era forte come quando l’ha lasciato perché è stato lui con il suo lavoro a migliorare i singoli. Ciò premesso, se prendiamo la squadra del finale della scorsa stagione e quella attuale, è innegabile che Lukaku, Hakimi e l’ultimo Eriksen abbiano qualcosa in più di Dzeko, Dumfries e Calhanoglu. In particolare i primi due. Altrimenti cedendoli, l’Inter non avrebbe fatto un attivo di mercato di oltre 100 milioni".
Su Correa
"Joaquin è stato bloccato dagli infortuni, ma sarà l’arma in più per questo finale".
Sul calendario
"Chi ce l'ha migliore? Sembrerebbe l’Inter, anche se affronterà squadre in corsa per la salvezza che tireranno fuori tutto. Il valore delle avversarie del Milan è superiore, ma i rossoneri giocano meglio con le formazioni che non si chiudono. Contro Fiorentina, Verona, Atalanta e Sassuolo potrebbero trovarsi bene".
Sulla stagione di Inzaghi
"Voto? Un 8 perché mancano la vittoria della Coppa Italia e del campionato che farebbero salire il giudizio a 10. A luglio gli è stato chiesto di lottare fino all’ultimo in campionato, di vincere la Supercoppa, di passare il primo turno in Champions e di provare ad alzare la Coppa Italia. Mi sembra che abbia rispettato in pieno le aspettative della proprietà".
