Quarto in classifica e con un gioco che sta catturando l'Italia e l'Europa. Thiago Motta ed il suo Bologna fanno scuola anche all'Università, dove oggi il tecnico dei rossoblù era ospite dell'ateneo emiliano. Il suo intervento nel corso dell'evento “All Around Soccer' (organizzato dall'assoallenatori ndr) è durato circa quaranta minuti, durante il quale ha toccato diversi temi tra presente, futuro e campo. Queste le sue parole.

"Atalanta squadra fortissima..."

"Il quarto posto? Stiamo vivendo qualcosa di bellissimo e lo dico sempre ai miei ragazzi: bisogna approfittarne, perché cose così a volte si vivono una volta e passano velocissimo, per questo vanno respirate minuto per minuto. E i ragazzi stanno benissimo. Domenica giocheremo contro una squadra fortissima (l'Atalanta ndr), che è in forma e non ti fa giocare tranquillo".

"A Bologna sto alla grande"

"Forse oggi sono ancora più soddisfatto di quando facevo il lavoro di calciatore, ho vissuto grandi squadre ed emozioni fantastiche, anche più forti; però oggi come allenatore, avendo una grande responsabilità, mi sento molto soddisfatto. Da giocatore ho vissuto città importanti, Madrid, Parigi, Genova, Barcellona, Milano e mi sono sempre trovato bene. Ecco qui a Bologna mi sto trovando alla grande.

"Facile gestire un gruppo che si vuole bene"

"Ho avuto il merito di poter scegliere delle persone competenti e umanamente fantastiche e dall’altra parte ho la grande fortuna di trovare persone competenti e fantastiche. Questo aiuta tantissimo nel lavoro. Uno dei segreti che abbiamo è un grande lavoro ma anche nei momenti meno facili abbiamo delle persone che vanno e guardano avanti, che si vogliono bene, che cercano di farsi voler bene: e tutto questo non è facile. Oggi l’atmosfera che si vive nella squadra e nel club è ottima: e anche se vivono cose non ottimali entrano in un ambiente di lavoro che li aiuta a fare il meglio. Dobbiamo cercare di mantenere così questo ambiente”. 

"Sull'alternanza tra Skorupski e Ravaglia..."

"Non è solo una questione tecnica, ma di gruppo. Sono diversi, a me piace un gruppo ridotto, di qualità, oggi abbiamo una rosa diversa rispetto all’inizio e credo tantissimo nella forza del gruppo, del lavoro. So che non è facile per i ragazzi che lavorano di meno mantenere alta l’attenzione ma so che anche non voglio e non posso regalare niente a nessuno. Skorupski e Ravaglia sono diversi perché uno ha più esperienza ma credo che la concorrenza faccia bene, alza il livello, entrambi sono bravi ragazzi e hanno voglia di dimostrare cosa possono fare”.