Antonio Conte, allenatore dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista ai taccuini del Corriere Della Sera. Queste le sue dichiarazioni focalizzatesi soprattutto sui singoli: da Eriksen a Lukaku, passando per Hakimi e Barella.

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Sull'attacco

“Per me il massimo è attaccare con 5-6 giocatori. Hakimi e Perisic, più Barella che è un assaltatore e Eriksen che è un trequartista e adesso attacca molto di più. Ora c’è un buon equilibrio”.

Sui giudizi

“Di me dicono sempre è bravo, però… ecco, quel però mi stimola. Lavoro sempre per il meglio. Nel calcio è bello vedere allenatori con idee, rubare qualche idea… anche alcuni hanno rubato le mie idee. Rangnick mi ha fatto i complimenti dicendo: mi piace l’Inter di Conte, la trovo sofisticata“.

Su Lukaku

“Trovo troppo semplicistico dire che Lukaku è bravo se ha campo. Lui è atipico, è prima punta e fa target, è velocissimo, è un giocatore da football americano”.

Sull'Inter

“Mi sono sempre piaciute le sfide. Il percorso alla Juve per me è stato importante. Mi avevano sconsigliato l’Inter: è la sfida più difficile della mia carriera, ma non temo confronti”.

Su un possibile esonero

“C’era chi chiedeva il mio esonero a dicembre? Solo un tifoso avversario avrebbe spinto per mandare via Conte dall’Inter. Mandarmi via avrebbe facilitato gli altri. Quando vado in un club, ci entro anima e corpo”.

Sul futuro

“Resto all’Inter? Un allenatore quando sposa un progetto è felice se può lavorare a lungo nello stesso club. Se si è costretti ad andar via dopo poco, c’è solo amarezza. Dare la propria impronta e restare a lungo è più bello. E’ anche più semplice crescere dopo aver lavorato bene. Mi piacerebbe ci fosse una continuità in tutto”.

Conte (Getty Images)
Conte (Getty Images)