Denis Vavro, difensore della Lazio e protagonista in queste settimane a causa dell’infortunio di Francesco Acerbi, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla stampa slovacca:

Le parole di Vavro

“Non sono un titolare, ma faccio parte di una grandissima squadra. In questo momento stiamo facendo molto bene. Giochiamo solo per il campionato, è il nostro obiettivo”.

Esordio? “L’allenatore mi ha detto per tutta la settimana che se Acerbi non fosse stato in grado di giocare, sarei partito titolare. Così è stato. Ho esordito in Serie A dal primo minuto, fino ad ora ero sempre subentrato. Già sul pullman il tecnico aveva fiducia in me. Mi ha ricordato di mettere in campo quello che avevo preparato, di fare del mio meglio”.

Gruppo? “Hanno scherzato sul mio esordio, ora dovrò invitarli a cena. Lo farò con piacere dopo averlo già fatto al mio arrivo a Roma. Qui siamo una famiglia. Nella Lazio tutti diamo il massimo, non importa chi gioca e chi non gioca. Il buon umore si riflette anche negli allenamenti. Facciamo fatica, ma ci divertiamo e il tecnico è sempre pronto allo scherzo. C’è spazio anche per l’ironia e anche questo è importante. Ora continuerò ad allenarmi al meglio, il lavoro paga sempre e sono pronto a giocare ancora titolare”.

Scudetto? “Venti partite senza sconfitte sono un record, ma meglio andare passo dopo passo. Nessuno si aspettava una Lazio così in alto, la fine del campionato però, è ancora lontana. Ambiamo allo scudetto, siamo lì ad un punto dalla Juventus, ma la priorità resta un posto in Champions League“.

Coronavirus? “Tutti hanno paura di questo virus e io non faccio eccezione. Non è una malattia classica che può essere curata. A Roma non c’è nessuna emergenza e quando siamo andati a Genova, non c’erano misure speciali. Vedremo cosa accadrà, credo che la situazione migliorerà”.

Vavro (Getty)