Antonin Barak, centrocampista del Verona, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport del suo momento e non solo. Questa l'intervista al calciatore di Tudor.

Barak sulla stagione: la sua intervista

«La mia qualità migliore? Riesco bene a leggere il gioco e capire anche come cambiare una partita. Il peggior difetto? Direi la poca velocità. Ho una struttura potente. Nei test risulta che i miei muscoli sono forti ma non esplosivi, quando c’è poco spazio faccio più fatica».
Suo padre, primo allenatore, le diceva sempre: sei lento... Ora che dice?
 «Sono migliorato con i suoi allenamenti. Ma visto che intuisco il gioco, riesco ad ovviare al fatto di non essere molto veloce. Faccio un esempio: Fabregas non era certo rapido, ma arrivava sempre primo sul pallone perché leggeva prima degli altri cosa poteva succedere».
Bullizzato dai compagni. Come ha ribaltato le cose?
«Mio padre mi ripeteva che i giocatori più forti sono quelli che hanno più voglia e testa per diventare campioni. Nelle difficoltà puoi crescere, un obiettivo ti può cambiare la vita. Se non molli, le difficoltà possono trasformarsi in opportunità e darti tanta carica. E, poi, grandi soddisfazioni».

Barak sui gol


Dove vuole arrivare?
«Le statistiche sono importanti, tutti le guardano. Devo continuare così però. Il gruppo mi aiuta. Di certo questa è la mia miglior stagione, mi sento molto bene. Sono al quinto anno in A, conosco i rivali e so come prepararmi al meglio per le sfide. Insomma, tutte le cose vanno nel verso giusto, famiglia compresa, che mi dà molta serenità».
Si sente un leader?
«Leader si nasce o si può diventare. Mi trovo bene coi compagni e sento che posso dare tanto alla squadra: voglio sempre vincere ed è questo che porto come contributo. Vogliamo andare oltre ai nostri obiettivi».

Intervista a Barak sul mercato


Ora che è diventato un uomo mercato, quali sono i suoi obiettivi?
«Al momento vanno di pari passo con quelli del Verona. Voglio finire bene la stagione, fare tanti gol e assist e ottenere più punti possibili. Possiamo riuscirci, perché stiamo giocando bene in fase offensiva, il Verona ha la possibilità di disputare un campionato che la società e i tifosi ricordino a lungo. Sono curioso di veder dove possiamo arrivare: prima la salvezza, e magari poi con meno tensione possiamo tentare di arrivare in Europa, la possibilità c’è. Sento che questo gruppo può mettere sotto pressione squadre come Lazio e Fiorentina. Poi io vorrei giocare in Champions. Quando ero nello Slavia, era bello lottare per lo scudetto. Vorrei riprovare queste emozioni».
Il presidente Setti dice che lei è già pronto per i 5 migliori club d’Europa. Che pensa?
«Io mi sento pronto, poi vediamo che succede. All’Europeo con la Repubblica Ceca abbiamo fatto un grande risultato e siamo in corsa per il Mondiale, sarà molto dura anche perché giocheremo sempre in trasferta, ma abbiamo una grande occasione. E in quelle partite ho capito che posso essere importante per un club importante. Questi 4 mesi saranno decisivi per me, la mia nazionale e il Verona».

 

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