Cristian Ansaldi annuncia: giocherà fino a 40 anni. Il terzino del Torino ha concesso una lunga intervista al canale ufficiale del club granata; il giocatore ha ripercorso la sua carriera e parlato delle affinità tra l'Argentina e l'Italia. Di seguito le parole di Ansaldi.

Le parole di Ansaldi

Le parole di Ansaldi sulla sua carriera: "Il sogno di un ragazzo che diventa realtà, tutto parte dall'amore per il pallone. Ho iniziato con papà e mio fratello; papà è un grande appassionato di calcio, come tutti noi argentini. La nostra è una passione diversa, non come quella tedesca o inglese: siamo più pazzi".

Ansaldi: "Giocherò fino a 40 anni" (Getty Images)
Ansaldi: "Giocherò fino a 40 anni" (Getty Images)

Sugli inizi

Sugli inizi: "Io ho iniziato in una squadra piccola, del quartiere della mia città, poi a 9 anni sono andato al Newell's. Volevo fare il veterinario, amo gli animali: a casa ho serpenti, draghi barbuti, tre cani, pappagalli... Tanti mi chiedono cosa voglio fare dopo il calcio: penso sempre alla famiglia, a dedicarmi maggiormente a loro. È bello essere calciatori, ma c'è bisogno di recuperare tempo per stare con i figli, con i fratelli e con tutti i parenti. Anche gli amici sono importanti, io ormai li vedo solo poche volte l'anno. Voglio tornare a Madrid dopo la fine della mia carriera, andrò spesso anche in Argentina".

Sugli anni in Europa

Sugli anni in Europa: "Gli anni all'Atletico sono stati stupendi: di Madrid amo tutto, la lingua, l'ambiente... La Russia è un paese differente in tutto, mia moglie e io però siamo stati molto bene in quei sei anni a San Pietroburgo. Con mia moglie ci conosciamo da bambini ed eravamo amici, poi a 15 anni ci siamo fidanzati e a 21 ci siamo sposati. Abbiamo tre bimbi, due gemelli. Abbiamo iniziato a migliorare come persone anche attraverso loro, un figlio ti cambia la vita".

Su Torino

Su Torino: "Si sente l'amore della gente, come a Rosario, a differenza dei grandi club qui ci si sente più in famiglia. Anche mia moglie e i miei figli stanno bene qui, mi dà tanta serenità. Starò qui fino ai 40 anni. Ho vissuto tanti momenti belli, ho conosciuto grandi squadre e giocatori di grande livello, anche la Nazionale mi ha dato tanto, ti identifica con la tua gente, col tuo Paese. Stimoli? Certo, si deve cercare sempre lo stimolo, altrimenti si perde allegria, felicità. Io ho sempre detto: voglio giocare fino a 40 anni, ora so gestirmi meglio, sento addirittura meno fatica di quando ero giovane".