"La scelta di Donnarumma è stata semplicemente una scelta tecnica. Ho grande stima in Diego Lopez, ma nelle ultime settimane ho visto meglio il ragazzo ed ho schierato lui. Io non guardo l'età, ma solo se uno è bravo o no. Gianluigi sinora si è allenato sempre bene, e in questo momento è quello che dà più fiducia". Ha parlato così, a fine partita, Sinisa Mihajlovic. Che per Milan-Sassuolo (2-1) di ieri, ha clamorosamente spostato in panchina il titolarissimo Diego Lopez, a vantaggio di 'Gigio' - così è chiamato da amici e conoscenti -, divenuto così il terzo esordiente 16enne di sempre in Serie A con la maglia del Milan. Prima di lui, solo una leggenda vivente come Paolo Maldini (nel 1985) ed il mai esploso Mohammed Aliyu (nel '99)

 

Ora, però, il dilemma di fatto si realizza: chi sarà il titolare, contro il Chievo Verona? San Siro, insieme a molti tifosi, non ha gradito in toto l' "azzardo" dell'esclusione dell'ex Real Madrid, che dalla sua, però, ha semplicemente incassato.  "Non sono il protagonista principale della partita, per cui rispetto le decisioni dell’allenatore, così come rispetto questo grande club e appoggio il mio compagno. D'altra parte l'ho visto bene, è un ragazzo fantastico, è il futuro del Milan e del calcio italiano. Io sono qui da un anno e mezzo, ho giocato quasi quaranta partite con il Milan e il bilancio è positivo. Ho sempre cercato di stare alla testa di questo gruppo" ha detto Lopez, che però è sembrato alquanto amareggiato. Di certo la scelta di Mihajlovic non è stata fatta a cuor leggero, ed a dirla tutta non ha neanche prodotto tutti i frutti sperati. Donnarumma è sì sembrato sicuro ed affidabile durante larghi tratti della partita, senza compiere errori grossolani e trasmettendo quindi anche fiducia alla sua retroguardia, ma nel momento focale - quello che spesso ai numeri uno capita una sola volta, in 90 minuti - ha commesso un'ingenuità tecnica. Il passo in direzione opposta rispetto alla traiettoria del pallone calciato in porta da Berardi è stato letale, gli ha fatto perdere quell'infinitesima frazione di secondo che forse sarebbe stata sufficiente a smanaccare quel mancino di estrema precisione, e probabilmente avrebbe evitato al Milan di prendere l'1-1, ed alla sua prestazione di incappare in un 'malus' che non può non pesare nella valutazione complessiva della sua prestazione. E sulla titolarità nell'infrasettimanale, invece?

 

 

Nessuna indicazione arriverà prima, presumibilmente, di domani. Quando ancora, però, non ci sarà certezza alcuna, anche perché Mihajlovic si terrà sino all'ultimo istante per sé la decisione finale: dare nuovamente fiducia a Donnarumma, però, sembra la strada più praticabile. Anzitutto, perché si eviterebbe di 'bruciare', dopo soli 90', il ragazzo, che altrimenti rischierebbe di esser visto come il colpevole del gol degli avversari e poi rispedito in panchina a fare - questo ormai lo sappiamo - il 12° (e non più il 22°, che diventa Abbiati).

Si darebbe inoltre spazio nuovamente a colui che oggettivamente ha dimostrato di avere mezzi tecnici importanti, dandogli peraltro nuovamente un proscenio 'amico' che poi, dalla successiva giornata in poi, potrebbe riabbracciare Diego Lopez, indimenticato protagonista della scorsa stagione. L'obiettivo, difatti, è anche quello di non far venire i mal di pancia a quest'ultimo, che ha ancora un contratto lungo (e oneroso), fino al 2018. Anche perché, in caso inverso, Lopez potrebbe anche minacciare l'addio, e magari già a gennaio. Il Milan sarebbe obbligato a correre ai ripari, e notoriamente l'acquisizione di un potenziale titolare in porta, a gennaio, è perniciosa. Si va quindi verso una titolarità pro tempore di Gigio, a cui Mihajlovic potrebbe riaffidare le chiavi dei pali contro il Chievo, per poi dar nuovamente posto e spazio a Lopez all'Olimpico, contro la Lazio, contro una squadra in forma straordinaria ed in un'atmosfera non proprio facile da gestire, sotto il profilo emotivo.

 

Ne siamo certi? Ovviamente no. Ma non lo è neanche Sinisa Mihajlovic. Ed ha solo altre 48 ore per decidere.