Il Consiglio della FIGC ha approvato a maggioranza (voto contrario dei consiglieri della Lega Pro) i criteri e le procedure di ripescaggio nei campionati professionistici 2015/16. Le società, per essere ripescate, dovranno però versare un contributo straordinario alla FIGC di 5 milioni (Serie A), 1 milione (Serie B), 500mila (Lega Pro). Al tempo stesso, il Consiglio Federale ha deciso a maggioranza (voto contrario dei rappresentanti di Aic, Aiac e Lega Pro) il blocco dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016/17.
"Ho provato un senso di ribrezzo ascoltando certe intercettazioni di Catania". Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha espresso tutta la sua indignazione sui fatti che hanno spinto il calcio italiano verso l'ennesima bufera. Il Consiglio federale straordinario, nel quale si è discusso dell'inasprimento delle sanzioni per frode sportiva (la radiazione sarà adottata più spesso), dei ripescaggi in vista della compilazione dei campionati, con tanto di contributi da versare. Infine, si è deciso che dal 2016-17 saranno aboliti i ripescaggi. Fine dei ripescaggi fra un anno, successivamente alla fine delle comproprietà decretata con l'ultime, concluse giovedì.
Il Comunicato della FIGC è stato piuttosto chiaro. "Dopo una lunga discussione, sollecitata da quanto emerso dalle recenti indagini su frodi sportive, il Consiglio Federale ha deciso di presentare alla prossima riunione una modifica normativa tesa all'inasprimento delle sanzioni nei confronti dei tesserati. È stata manifestata all'unanimità la volontà di aumentare tutti i minimi edittali (compresa l’omessa denuncia sia in caso di scommesse che di illecito sportivo) fino alla radiazione nei casi di responsabilità diretta di frode sportiva".
Inoltre, "La Federazione inoltre, facendo propria la proposta del Presidente Abodi, sosterrà nelle sedi istituzionali la richiesta di confisca dei beni nei confronti dei soggetti colpevoli dei reati di frode sportiva e l’inserimento dello stesso reato e della raccolta illecita di scommesse sportive nel perimetro del DLGS 231/2001".