Michele Uva, vicepresidente Uefa, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Tuttosport:

Le parole di Uva

Tornare in campo?

«Chiunque indichi in questo momento una data lo fa o in maniera emotiva o perché spinto dall’individuare un vantaggio. Non è possibile dare una risposta. Chi dà risposte adesso vuol dire che non è ancora padrone della realtà che ci circonda».

Euro 2021?

«Il piacere dei tifosi di sentirsi tutti europei sarà ancora più forte. Me lo immagino con una potenza emotiva superiore. Abbiamo fatto un sacrificio a beneficio del sistema calcio europeo. Faremo un sacrificio economico e organizzativo, ma la Uefa ha riserve di flessibilità, redditività e difesa finanziaria per fronteggiare e attenuare i danni provocati dal Covid 19».

Calcio in crisi?

«Sono d’accordo con Damiano Tommasi, giusto mettere sul tavolo tutte le carte ma dare la giusta priorità ai problemi. L’Uefa in questo campo non ha giurisdizione, essendo i contratti di natura individuale tra datore di lavoro e dipendente. Credo che anche ai giocatori convenga che il sistema resti in piedi: col buonsenso si individuerà una strada condivisa e congrua. Bisognerà vedere anche come e quando si riprenderà a giocare».

Champions?

«Abbiamo dato priorità al completamento dei campionati nazionali ovviamente con l’integrazione delle finestre per concludere le Coppe europee. La commissione Uefa, Eca e EL ha sul tavolo diverse soluzioni per lavorare armonicamente anche con opzioni di sforamento di date. Tutte le formule sono possibili. La risposta l’avremo quando riprenderanno i campionati nazionali. Non abbiamo ragionato in maniera egoistica mettendo in prima fila le coppe internazionali. Una cosa è certa: il Financial Fair Play e i sistemi di controllo ci saranno e non saranno congelati. Non verranno cancellati anche se potranno essere adottati degli aggiustamenti per fronteggiare lo tsunami che ha travolto il mondo e quindi anche il calcio. Sempre con trasparenza, condivisione e unità».