Francesco Flachi è pronto per rimettersi in gioco. Il 12 gennaio 2022 è ufficialmente terminata la squalifica del Tribunale nazionale Antidoping che lo aveva sanzionato nel 2010 dopo essere risultato positivo l'anno precedente a una sostanza stupefacente, per la seconda volta nella sua carriera. L'ex attaccante della Sampdoria si è raccontato nell'intervista concessa al "Corriere della Sera", in vista del ritorno in campo a 46 anni: domenica 13 febbraio alla ripresa del campionato di Eccellenza con il Signa contro il Prato 2000.

Sul ritorno in campo

"​Sono tornato un bimbo, debutto il 13 febbraio se il mister me lo concederà. ​Dodici anni di squalifica mi hanno fatto bene al corpo e allo spirito. Pena che ho appena scontata per intero, senza drammi e vittimismi. Tutta colpa mia, mi sono complicato la vita, ho buttato alle ortiche una bella carriera ma non ho mai smesso di combattere. Troppi 12 anni di squalifica? Chi sbaglia deve pagare. E adesso torno in campo con una voglia immensa di sfondare la rete".

Sul passato

"​Mai dimenticare. Il dolore ti aiuta a cambiare, a crescere. I primi anni di squalifica sono stati tremendi. Ti mancano gli stadi, l’agonismo, i tifosi. Qualcuno mi trattava da drogato. Ho sbagliato un paio di volte ma non sono mai stato un tossicodipendente. Non gli ho dato ascolto, avevo ancora le spalle larghe anche se non è facile perdersi quando hai assaporato il sapore del successo e poi ti ritrovi a terra. Però, grazie anche agli amici, sono stato bravo. Mi sono ricostruito, ho scritto un nuovo capitolo della mia vita".

Sul futuro

"A giugno inizierò il corso per diventare allenatore, ma mi sento ancora un calciatore e dunque mi metto sul mercato. Ho tanta voglia, fiato e un bel piede da poter sfondare le reti".

Flachi (Getty)
Flachi (Getty)