Bagno di folla per la Roma sbarcata ieri in Indonesia: il piano di marketing previsto dai giallorossi ha come obiettivo principale la diffusione del marchio in mercati sino a questo momento non ancora approfonditi, ed è per questo che anche diversi giocatori si stanno impegnando nell'opera di promozione dei colori del club. Miralem Pjanic si è così concesso una piccola intervista sulla pagina Facebook della Roma. Queste le sue principali dichiarazioni. 

 

 

PROVARE A VINCERE - "L'obiettivo è provare a vincere qualcosa. La scorsa stagione è stata difficile perché la Juventus ha giocato molto bene per tutto l’anno e alla fine ha vinto il campionato e giocato la finale di Champions League. Proveremo ogni anno ad avvicinarci alla Juve. È importante disputare la Champions League ogni stagione e cercare di vincere dei trofei. La città è fantastica e sono felice di essere qua”.

 

 

LA 10 DI TOTTI - "La 10? Credo sia Francesco a dover decidere chi indosserà il suo numero 10. Penso sia un numero molto importante per i tifosi, per la società e per tutti a Roma. Penso che la cosa migliore da fare sia far decidere a Francesco chi prenderà quella maglia perché ha fatto moltissimo per questa società e per tutta Roma".

 

"Non è facile avere quel numero. Comporta molte responsabilità. I tifosi saranno contenti se a scegliere sarà Francesco. È un numero molto importante. Io attualmente ho il 15 perché è il primo numero che ho avuto in carriera, quando giocavo nel Metz, quindi ci sono affezionato. Mi piace anche l’8 ma quando sono arrivato non era disponibile”.

 

 

IDOLO DA BAMBINO - "Era Zidane. Era pazzesco quello che riusciva a fare con la palla e come giocava per i compagni. Faceva molte cose semplici ma a volte, le cose più semplici erano anche le più difficili. Era fantastico vederlo giocare e guardare ogni partita in cui lui era in campo. Per quanto mi riguarda, nel tempo passato a guardare calcio, Zidane è uno dei migliori che abbia mai visto".

 

POSIZIONE PREFERITA -  "Preferisco giocare da centrocampista centrale perché riesco a giocare molto la palla. Mi piace avare la palla tra i piedi. Credo che la filosofia del nostro allenatore mi avvantaggi perché sono un giocatore a cui piace giocare per gli altri e con gli altri. È quello che mi chiede l’allenatore, nel ruolo di centrocampista centrale”.