Tammy Abraham si prepara a tornare in Inghilterra per giocare l'andata della semifinale di Conference League contro il Leicester City. E ha voglia di far vedere tutti i suoi miglioramenti, e di indirizzare il trofeo a Roma.

Roma, le parole di Abraham

Intervistato dai media della UEFA in vista di questo affascinante doppio scontro tra la Roma e le Foxes, il 9 giallorosso ha spaziato su tanti argomenti, raccontando il bilancio del suo primo anno italiano.

"Adoro Roma! E' un'esperienza già indimenticabile per me. Sto vivendo il sogno di qualcosa di nuovo, ne avevo bisogno dopo essere cresciuto in Inghilterra. Mi piace conoscere culture diverse. Mi godo la storia della città, il cibo, ogni minuto. Ho visto il Colosseo e ora ci passo davanti ogni giorno, e ora sto ancora meglio perché capisco la lingua. Non vedo l'ora di parlare italiano più fluido".

Sui tifosi

"Avevo parlato con Tomori e mi aveva avvisato del calore del pubblico italiano. Viverlo di persona mi ha dato i brividi; quando urlano il mio nome è una sensazione pazzesca. A Roma il tifo è straordinario, io ne sono completamente innamorato, perché mi sono sentito da subito come in una grande famiglia, già dall'arrivo all'aeroporto. Quel momento è stato entusiasmante; voglio vincere la Conference League anche per loro".

Su Mourinho

"Mi disse se preferivo la pioggia inglese o il sole di Roma. Abbiamo riso ma poi siamo diventati seri. Per me è una figura paterna e lui è convinto che qui posso diventare un grandissimo calciatore, perché posso lasciare un segno indelebile e farmi conoscere da tutto il mondo. Mi capisce al volo, se sono connesso o se sto dormendo; per me Mourinho è una boccata d'aria fresca, e da noi vuole sempre il massimo".

Sul titolo di capocannoniere in Conference

"Non sapevo di essere pari a Dressels del Feyenoord - ride -. E' una competizione nuova ma molto importante. Essere capocannoniere attualmente è un onore per me, anche se potevo fare sicuramente più gol. La sconfitta di Bodo non ci ha distratto e abbiamo vinto la partita che contava di più contro di loro, il ritorno dei quarti".

Sul Leicester

"Siamo convinti e fiduciosi; loro sono una squadra simile a noi, che sa sfruttare bene il contropiede. Dobbiamo prepararci bene e se saremo in giornata potremmo vincere tranquillamente. Se giochiamo bene possiamo battere chiunque. Finalmente tornerò in Inghilterra e farò vedere a tutti quante cose ho imparato in Italia. Sono emozionato poi perché ci sarà tutta la mia famiglia a vedermi".