Giornata di interviste a Sky e Mediaset per Claudio Marchisio, reduce dall'ottima partita giocata contro il Genoa e prossimo titolare anche in Champions, dove mancherà Khedira. Queste alcune delle parole del Principino:

LO STATO DI FORMA - "Come ha sempre detto il mister, e come del resto sapevo anch'io per esperienza di altri compagni che sono passati da questo infortunio, per recuperare ci vuole circa un anno. Un anno nel quale ho avuto alti e bassi, che sono riuscito sempre a gestire nel migliore dei modi. Quando sono rientrato stavo molto bene ma dovevo fare attenzione a non avere ricadute muscolari, che fortunatamente non ci sono mai state. Avevo già messo in preventivo un anno con qualche difficoltà, ma sono contento di non avere mai avuto grossi problemi e di essere riuscito ad allenarmi con continuità. Ora sto bene e sta soprattutto bene la squadra, che è quello che conta di più, in questo momento fondamentale della stagione".

LA CRESCITA DELLA SQUADRA - "Personalmente ciò mi ha aiutato, al di là dell'essere in campo o meno, è stato vedere la squadra aumentare le proprie potenzialità e la propria consapevolezza mese dopo mese. Vedere un gruppo sempre positivo, che ha voglia di arrivare a grandi obiettivi, al di là del fatto di poter giocare o meno, ti trascina. Questo non vale soltanto per me, ma anche per altri compagni che hanno giocato di meno: abbiamo tutti voglia di dimostrare e di scendere in campo, ma veniamo trascinati dalla forza di un gruppo che vuole raggiungere un grande traguardo. Qualsiasi giocatore che indossi la maglia della Juventus preferisce giocare meno partite ma vincere alla fine dell'anno, piuttosto che giocarle tutte ma non vincere nulla. Per il bene della squadra bisogna essere sempre positivi per arrivare a grandi traguardi, e questo gruppo lo è".

VINCERE NON STANCA - "Non mi stufo proprio per niente, anche perché arrivo da un infortunio importante, e avevo messo in preventivo che in questo anno ci sarebbe stato qualche problema. Dopo un infortunio così, ti cambiano molti movimenti che prima erano naturali, devi resettare la tua testa e il tuo corpo a determinate situazioni. Se arriverà questo sesto Scudetto sarà sicuramente il più importante per me, insieme al primo. Il primo perché era tanto che non si vinceva e non avevo mai vinto nulla; questo perché vincerne sei di fila sarebbe davvero qualcosa di incredibile. Poi, però, non bisogna fermarsi...".

IL NUOVO MODULO: 4-2-3-1 - "Sono sempre stato pronto: quasi ogni anno ci sono cambi di modulo e di posizione, l'adattamento per me non è mai stato un problema. Ora, con questo modulo, abbiamo trovato un equilibrio importante in ogni reparto, con Mario che fa un ruolo che sicuramente non è quello che ha rivestito da quando ha iniziato a giocare, ma lo sta facendo in maniera esemplare, dando un grande esempio di sacrificio a tutta la squadra e recuperando palloni fondamentali che, di regola, un attaccante non ha nelle proprie corde".

IMPRESA A BARCELLONA - "Vincere una sfida così importante contro il Barcellona aumenta sicuramente la consapevolezza in tutti noi per poter credere in un grande finale di stagione. Si parlava di un Barcellona a “fine ciclo”, ma non è assolutamente così, abbiamo visto nell'ultima partita contro il Real Madrid quanto siano forti e importanti i loro giocatori, che non mollano mai. Quindi c'è da dar merito a questa squadra, che in questi anni, piano piano, è cresciuta tantissimo, dando tanta fiducia a noi stessi e la consapevolezza agli avversari che affrontare la Juve non è così semplice. In questi anni abbiamo vissuto momenti importanti: tornare a vincere ha portato la squadra ad avere maggiore consapevolezza nei propri mezzi in Italia, e man mano anche in Europa. Da tre anni a questa parte, gli avversari hanno un'idea diversa quando affrontano la Juventus: due anni fa siamo arrivati in finale, l'anno scorso siamo usciti agli Ottavi contro una grande squadra come il Bayern e con un'ottima prestazione da parte nostra. Quest'anno stiamo confermando di avere superato quella fase in cui la Juventus non riusciva ad essere importante in Europa. La nostra forza è sicuramente il gruppo. Quest'anno sono arrivati altri giocatori importanti, che si sono subito inseriti al meglio, in un contesto che già da anni dimostra il proprio valore. Da quando è arrivato il mister, ogni anno abbiamo fatto dei cambiamenti di modulo, e questo è stato un bene per la squadra, che ha avuto la voglia e l'intenzione di mettersi a lavorare per il cambiamento. Questo è stato sicuramente qualcosa di positivo, come sta dimostrando il nostro cammino in questa stagione. Siamo una squadra che non molla mai niente: si è visto soprattutto nelle due partite contro il Barcellona: all'andata abbiamo spinto molto per cercare più gol possibili in casa, per arrivare al Camp Nou dove, soprattutto a livello emotivo e caratteriale, la squadra è stata un muro impenetrabile".

OBIETTIVO MONACO - "L'esaltazione deve esserci soltanto durante la partita, dobbiamo avere voglia di dimostrare e fare sempre di più. Bisogna avere sicuramente grande rispetto del Monaco: forse delle quattro squadre rimaste in corsa in Champions è la meno blasonata, però se è arrivata qui e se l'abbiamo già incontrata negli ultimi anni, è perché sta dimostrando non soltanto in Francia ma anche in Europa di avere le carte in regola per potersela giocare fino in fondo. Ha eliminato avversari importanti, e sappiamo bene che saranno due partite molto difficili".

TRIPLETE - "E' un obbligo crederci: a questo punto della stagione, con i punti di vantaggio che abbiamo in campionato, qualificati per la semifinale di Champions e in finale di Coppa Italia, non possiamo non crederci, anzi bisogna essere convinti di poterlo fare".