Settimana decisiva per le sorti del Meazza e dei due progetti per il nuovo stadio a San Siro, spinti da Milan e Inter: lunedì il Consiglio comunale di Milano voterà il sì o il no al masterplan dei due club, prima che la parola passi alla Giunta.

Nel frattempo si spacca anche il fronte dei residenti: due i comitati opposti: San Siro Verde, contro l’abbattimento del Meazza, tanto da avviare la raccolta firme per chiedere alla Soprintendenza di mettere il vincolo paesaggistico sulla Scala del Calcio, contro il Comitato Progetto San Siro, che spinge per il sì e caldeggia con una lettera al sindaco Sala di andare avanti, per ridare dignità al distretto.

San Siro, stadio salvo con il solo secondo anello?

Il tutto mentre arrivano le prime indiscrezioni, riportate dall’edizione locale del Corriere della Sera, sulle intenzioni della Commissione Consiliare del Comune: una sorta di “via libera”, con una importante condizione, lo stop all’abbattimento dell’attuale impianto di San Siro, che subirebbe una riconversione ad altro utilizzo. Con tanto di ipotesi annesse: tra le più suggestive l’abbattimento del terzo anello, il rialzo del campo di gioco (che verrebbe utilizzato dalle squadre femminili e dalle giovanili) a livello del secondo anello, e nello spazio recuperato a livello del primo vi sarebbe la costruzione dell’atteso centro commerciale, che farebbe recuperare volumetrie, come auspicato dall’amministrazione.

Appuntamento a lunedì per la prima parola ufficiale della politica milanese: sul tavolo anche il canone per la concessione novantennale, che scatterà quando il club rientreranno dell’investimento di 1,2 miliardi, dopo 32 anni secondo le previsioni. Da lì in poi per i successivi 60 nelle casse del comune andranno 5,1 milioni all’anno, per un totale di 478 milioni.