Nella sconfitta di ieri della Roma contro il Bologna sono stati determinanti i portieri, in un senso e nell'altro. Il bolognese Skorupski ha chiuso la saracinesca, soprattutto ad inizio gara su Fazio e Kluivert, poi nel finale ha detto no anche a Dzeko. Dall'altra parte Olsen ha messo in mostra le sue incertezze sui cross e gli è costato carissimo il mancato intervento nell'occasione del gol di Mattiello nella quale lo svedese è uscito a farfalle.

Difficile dire se con Skoruspki in giallorosso sarebbe finita diversamente, ma è una domanda che dovrebbe farsi il D.S. Monchi che in estate ha preferito dare il polacco al primo offerente, in cambio di Mirante più soldi, poco prima di cedere Alisson, una cessione preventivabile. Con pochi giorni a disposizione ha poi virato su Robin Olsen, onesto portiere reduce da un buon mondiale, titolare nelle ultime due stagioni al Copenaghen al quale è arrivato dopo prestazioni altalenanti al Malmoe e al Paok. Non certo il curriculum di Skorupski che vantava già stagioni da protagonista in A, oltre a conoscere già lingua e compagni. Una scelta poco felice della Roma nell'ultimo mercato.