Intervista significativa quella di Javier Zanetti a Il Giornale, che oltre a preannunciare la presenza di una delegazione cinese a San Siro in occasione della finale di Champions League , ha provato a tracciare il bilancio di un'annata certamente non negativa ma probabilmente neanche troppo soddisfacente. Questione, per il vicepresidente nerazzurro, anche di attaccamento alla maglia, un sentimento che non tutti i giocatori della rosa hanno mostrato durante quest'anno. Questo un estratto delle dichiarazioni di Zanetti.
L'INTER DEL 2010, E QUELLO CHE QUESTA NON HA... - "L’attaccamento alla maglia, l’idea di giocare in un gruppo e non singolarmente. Reazioni nello spogliatoio? Io avevo fatto un discorso generale, non volevo fare nomi e non ne ho fatti. Ognuno Sto arrivando! come si è comportato durante la stagione, non c’è bisogno che glielo ricordi Zanetti".
RISPETTARE LA MAGLIA - "Chi viene a giocare nell’Inter deve innanzitutto rispettare la maglia. Chi arriva ad Appiano deve recepirlo in modo chiaro, deve capirlo. Questo è il primo passo per entrare nella squadra e nel cuore dei tifosi, questo è il modo più semplice anzi l’unico per mostrare rispetto".
NESSUNA RIVOLUZIONE - "Non se ne parla. Un po’ per il fair play finanziario e poi anche perché esiste una base solida da cui partire. Del resto non possiamo permetterci il grande campione".
MANCINI - "Con Roberto non ci sono mai stati problemi, c’è un grande progetto di crescita e lui c’è dentro. Uscivano delle notizie ma noi siamo sempre rimasti sereni, la società non risponde, è una regola dell’Inter".