Alisson, portiere della Roma e della Nazionale brasiliana, ha così parlato nella nuova puntata del format 'TeamMate' su RomaTV: "Con mio fratello ci vogliamo bene, è un bravo portiere che ha sempre fatto bene nell'International vincendo anche la Libertadores nel 2010. Siamo cresciuti insieme sia a casa sia in squadra. Lui è il mio migliore amico. Mio padre mi ha sempre detto di sognare in grande. Sono arrivato fin qui perché i miei genitori hanno lavorato e speso tante energie e mi hanno supportato. Ringrazio Dio di aver due genitori così. La mia fede mi aiuta a vedere il lato positivo delle cose, anche quando non vanno bene. Alla Roma piace giocare con il portiere, diventa un calciatore in più. Sono migliorato molto con i piedi. In Brasile non si gioca molto con il portiere. Nei primi mesi non è stato facile, sono cambiati anche gli allenamenti. In Brasile si lavora più sull'esplosività, qui si lavora più sulla tecnica.
L'esordio in Nazionale è stato un giorno indimenticabile per me e la mia famiglia. Il mio sogno è divenuto realtà. Sono due anni che sono davanti alla porta brasiliana. Il Brasile ha avuto portieri bravissimi.

Falcao è un idolo qui a Roma e anche all'International. È uno dei calciatori più grandi che il club brasiliano abbia avuto. Vorrei vincere un titolo qui. La squadra lo merita, lavora tanto.
Tutte le parate sono difficili, ma la più bella è stata quella su Saul nella gara contro l'Atletico Madrid. Non la dimenticherò mai. In Brasile ho giocato la Libertadores, ma non c'è paragone con la Champions in relazione ai tifosi e a ciò che c'è fuori dal campo.

Di Francesco? Ho un gran rapporto con lui. È un bravo allenatore. Ha cambiato il nostro atteggiamento, rendendolo più cattivo.

Gerson per noi è un ragazzino ancora. è bravissimo e scherza sempre. Peres anche scherza e gioca con i compagni. Abbiamo un gran rapporto noi brasiliani. Anche con gli altri ragazzi c'è un bel feeling.

Con Dzeko abbiamo una sfida sul fatto di riuscire a segnarmi, in campo ti fa crescere ogni giorno. Kolarov è un calciatore che fa la differenza per ogni squadra, un leader.
L'addio di Totti è stata una giornata sia bella che triste. Una gioia aver avuto un calciatore come lui e un dispiacere per l'addio di una leggenda. Abbiamo la fortuna di averlo con noi tutti i giorni.

De Rossi oggi è un gran capitano, uno di quelli che mi ha accolto benissimo. Non parla sempre, ma quando lo fa è autoritario.

Sono felice qui a Roma con mia moglie e la mia bimba, che è nata qui ed è sia romana e brasiliana. Per vivere bene ho bisogno solo della mia famiglia".