Da qualche ora il mondo del calcio tutto piange Hendrik Johannes Cruijff, detto Johan e spesso scritto Cruyff al di fuori dei Paesi Bassi, scomparso a 68 anni e dopo una lunga malattia. Ajax, Barcellona e Olanda le maglie con le quali ha impressionanto maggiormente, grazie ad una visione di gioco, una tecnica ed un modo tutto suo di fare calcio semplicemente unico, che lo renderà per sempre una delle icone di questo magnifico gioco. Quel che in molti non sanno è che il simbolo del calcio totale con cui i lancieri i Paesi Bassi di Michels rivoluzionarono la storia del calcio ebbe anche una brevissima esperienza in Italia, con la maglia del Milan (che peraltro l'aveva corteggiato, da giovane).
Era il 16 giugno 1981, ed a San Siro, nonostante delle condizioni fisiche assolutamente precarie (era stato operato agli adduttori della gamba sinistra sole pochi giorni prima) e l'età avanzata, il Pelé bianco vestì la maglia rossonera per 45 minuti, prima di essere sostituito da Francesco Romano all’intervallo. Dinanzi al Milan di mister Massimo Giacomini, neopromosso in Serie A, c'era il Feyenoord, e l'occasione fu il Mundialito per club: a 34 anni il Diavolo provò difatti a tesserare Cruijff, testandone le condizioni in quell'occasione, e sperando di tesserarlo per la stagione 81/82.
L'olandese veniva da una breve esperienza (5 apparizioni, 2 gol) in USA, con la maglia dei Washington Diplomats. Dopo quella serata sfortunata il trasferimento non ebbe luogo, e Cruijff tornò in Olanda, nuovamente all’Ajax, per un biennio, prima di chiudere la carriera, nel 1983-1984, proprio nel Feyenoord (in cui giocava un giovanissimo Ruud Gullit, e lui giocava da libero). Il Milan, l'anno successivo, retrocedette in B.
E' stato proprio il club rossonero a dare il suo saluto, ed il suo ricordo, del Profeta. Eccolo.
"La voce in collegamento a Milan Channel di Piero Prati è toccata. Dalla scomparsa, dalla notizia. Prati con la maglia del Milan ha segnato 3 gol in Finale di Coppa dei Campioni all'Ajax di Cruyff. Nessuno nella vita può dire altrettanto. Oggi il Profeta del Gol ha lasciato il Calcio e la Vita, che per lui poi erano la stessa cosa, a 68 anni. Quella notte del 28 Maggio 1969 fra il Milan di Rocco e l'Ajax, al Bernabeu di Madrid, lui era un 22enne di belle speranze: "Ma avevamo già capito tutto, quanto era forte", si commuove Prati.
Cruyff, il grande Johann, l'unico calciatore europeo in grado di guardare negli occhi Pelè e Maradona. Quante volte ha incrociato il Milan. Quella sera del 14 Giugno 1981, nella 1' edizione del Mundialito organizzato da Canale 5 di Silvio Berlusconi, Johann indossò per un tempo la maglia del Milan e Franco Baresi e Mauro Tassotti erano stati suoi compagni di squadra: "Era stato operato 10 giorni prima, non era in condizione di giocare ma lo fece con professionalità", ricorda a Milan Channel il buon Roberto Dustin Antonelli, papà di Luca e a sua volta suo compagno di squadra in quella gara con il Feyenoord terminata 0-0.
Johann Cruyff: il Milan temeva che Marco Van Basten lasciasse la maglia rossonera per lui, per Barcellona. Perchè il Barcellona era Cruyff (ha chiamato Jordi suo figlio) e perchè il Cigno rossonero era così affascinato dal Profeta del Gol che pendeva dalle sue labbra in alcuni casi. Barcellona, l'Olanda. Il gigantesco lavoro fatto con Cruyff da Sandro Ciotti e sfociato nel Profeta del Gol ricorda su scala milanese quanto fatto sui tram di Milano da Beppe Viola con Gianni Rivera nel Dicembre del 1978. Grande sportivo e grande avversario, Johann. Anche ad Atene, nel 1994. Quando stimolò il Milan di Fabio Capello a dare tutto e a vincere la Partita del Secolo, Milan-Barcellona 4-0. Per Capello in particolare anche la rivincita della Finale di Belgrado del 1973".