Le ambiguità di gestione in casa Milan hanno caratterizzato la recente storia rossonera, ma pensare addirittura a contorni di spionaggio non era neanche preventivabile: invece è proprio questo quanto sta venendo fuori da quanto riportato in mattinata da Repubblica e Il Sole 24 Ore. Da febbraio a marzo 2018, infatti, l'ex a.d. del Milan, Marco Fassone, avrebbe cercato di individuare una talpa per presunta fuga di notizie, facendo pedinare quattro giornalisti dall'agenzia investigativa Carpinvest srl, con annessa bonifica ambientale posta in essere a Casa Milan e controllo di smartphone e tablet dei dipendenti rossoneri. Una spesa da poco meno di 80000 euro che oggi Elliott contesta a Fassone davanti al Tribunale di Milano: "Non risultano pertinenti allo specifico business aziendale nonché svincolate da qualsivoglia esigenza di tutela del patrimonio aziendale".