AGGIORNAMENTO 21:22 - Dopo Finvest, stavolta è il gruppo Sino Europe Sports ad intervenire in merito alla ingarbugliata questione dell'acquisizione del Milan. Questo il comunicato diramato:

"In merito alle incessanti speculazioni da parte dei media – inclusa quella odierna, diffusa dal quotidiano cinese Caixin, che sostiene che durante le negoziazioni, Fininvest avrebbe ricevuto false garanzie finanziarie e falsi documenti a supporto – Sino Europe Sports dichiara fermamente che ogni speculazione a riguardo è infondata e che sta valutando di avviare le opportune azioni legali.

Come più volte già dichiarato da Fininvest, Sino Europe Sports si è attenuta debitamente e puntualmente agli obblighi finanziari nei confronti di Fininvest, in conformità con l’accordo siglato il 5 agosto.

Le parti stanno lavorando attivamente per finalizzare il closing, come previsto nello stesso accordo".

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AGGIORNAMENTO ORE 19:13 - Non si placano le polemiche sulla trattativa relativa all'acquisto del Milan da parte della cordata cinese, ed allora ad intervenire a gamba tesa è direttamente la Fininvest, holding controllante, che ha diramato qualche minuto fa il seguente comunicato:

“A fronte dello stillicidio di rumor e indiscrezioni relative alla prima fase delle trattative per la vendita dell’AC Milan, Fininvest si vede costretta a ribadire con forza i seguenti punti:

– le verifiche sulla solidità finanziaria degli acquirenti si sono basate sugli approfondimenti compiuti dai nostri advisors presso istituzioni finanziarie e operatori cinesi e internazionali;

– questa solidità è stata confermata dal pagamento, in anticipo sui tempi previsti, della caparra di 100 milioni di Euro da parte di Sino-Europe Sports, che ha ad oggi rispettato tutti gli impegni assunti con l’accordo firmato dalle parti ad agosto;

– il lavoro congiunto di Fininvest e Sino-Europe Sports per arrivare alla chiusura del contratto, prevista entro la fine dell’anno, prosegue in modo positivo e in un clima di massima collaborazione.

Questi, e solo questi, sono i dati di fatto, al di là di ogni speculazione”.

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ORE 16:17 - Tocca stavolta ad un quotidiano cinese, dopo l'allarme lanciato dagli americani di Bloomberg, insinuare il dubbio che nella cordata cinese rappresentata da Li Yonghong possa esserci qualcosa di sospetto: secondo quanto raccontato dal settimanale Caixin, la lettera di garanzia con cui la Bank of Dongguan ha presentato la propria proposta sarebbe infatti falsa, così come falsa era stata non attendibile sarebbe stata secondo gli americani il documento rilasciato da un altro istituto, la Bank of Jiangsu, che attestava a 128 milioni di dollari lo stato finanziario del gruppo. 

Un giallo che Fininvest con un comunicato aveva già provveduto a smentire: quale sarà la reazione del gruppo di Berlusconi, stavolta?