La Sardegna Arena cambia nome. Lo stadio del Cagliari a partire dalla stagione 2021/22 si chiamerà "Unipol Domus", una scelta frutto del nuovo accordo commerciale tra il club e il noto gruppo assicurativo; è stato lo stesso Cagliari a dare la notizia con un comunicato ufficiale. La nuova denominazione dello stadio durerà fino all'inaugurazione del nuovo impianto, un progetto sul quale la società di Tommaso Giulini ha grandi aspettative; di seguito il comunicato del Cagliari e le parole del presidente rossoblù.

La Sardegna Arena cambia nome: il comunicato del Cagliari

La Sardegna Arena cambia nome, il comunicato del Cagliari:

"Il Cagliari Calcio e Unipol sono lieti di comunicare la partnership che vedrà il gruppo assicurativo affiancare il Club rossoblù in qualità di title sponsor del nuovo stadio di Cagliari. L’accordo decennale prevede la title sponsorship anche sull’attuale impianto temporaneo che assumerà la denominazione di “Unipol Domus”, a partire dalla stagione sportiva 2021-22 fino all’inaugurazione del nuovo stadio, il cui title naming verrà definito successivamente.

La partnership tra Cagliari Calcio e Unipol Gruppo contribuisce allo sviluppo di questo importante progetto urbanistico, sportivo e sociale, mira a valorizzare il patrimonio e le risorse del territorio, favorendone la crescita in termini economici e culturali, proiettando il contesto dell’intrattenimento e dello sport sardo in una dimensione nazionale e internazionale".

Cagliari, la Sardegna Arena cambia nome (Getty Images)
Cagliari, la Sardegna Arena cambia nome (Getty Images)

La Sardegna Arena cambia nome

La Sardegna Arena cambia nome, le parole di Tommaso Giulini: “Avere al nostro fianco un partner di questa portata rappresenta l’ulteriore riprova di quanto il progetto stadio ci veda impegnati nel creare qualcosa di unico e speciale per la nostra gente. Spesso si dice che un piano ambizioso e di successo passa anche dalla solidità di chi si ha al proprio fianco e, se quello è il caso, sono convinto che con Unipol ci stiamo assicurando quanto di meglio si potesse desiderare”.