Verso la ripartenza della Serie A, anche gli arbitri scaldano i motori e si faranno trovare pronti: ne è sicuro il designatore Nicola Rizzoli, che a Sabato Sport su Radio 1 ha parlato dal punto di vista dei direttori di gara dell’eventuale ripresa del calcio italiano, con la conferma che la VAR ci sarà. ”Noi siamo pronti", assicura il Rizzoli. "Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo".

Sul sentimento tra gli arbitri: “Malcontento? No, ci sono preoccupazioni, pensieri su alcuni argomenti da risolvere, attesa per capire come verranno affrontati vari step e quale sarà il modo migliore per ripartire in sicurezza, sapendo che bisognerà stare molto attenti. Noi arbitri abbiamo preoccupazioni diverse dalle società perché abbiamo 80 persone che arrivano da diverse parti d'Italia e dovranno spostarsi: bisognerà stare attenti sui viaggi".

Sulla possibile novità dei cinque cambi: “Da un punto di vista regolamentare è importante che non possano essere utilizzate dagli allenatori strategie per perdere tempo, mantenendo la possibilità di fare questi cinque cambi in soli tre slot. Da un punto di vista tecnico non sta a me giudicare. È un'opportunità dovuta al rischio di infortuni per le tante partite che si dovrebbero giocare in un arco temporale ristretto, con match ogni quattro giorni. Ma saranno la Federazione e le leghe a decidere se accettare la novità”.

"VAR, nessun rischio. Proteste? Passo culturale importante"

Il protocollo vieta le proteste e distanze ravvicinate tra giocatori e arbitri: “C’è la possibilità di fare qualcosa di nuovo dopo questa emergenza: se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio. È chiaro che le proteste, da sempre una delle cose più antipatiche da vedere, andranno gestite in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e dunque quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante".

Nessun problema per la VAR, alla ripresa la tecnologia ci sarà: “Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto, quindi riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità al campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l'operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un'altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexiglass e l'utilizzo delle mascherine: auspichiamo che non ci sia alcun tipo di rischio".