Ha vissuto anche lui un’esperienza turbolenta sulla panchina del Milan, e a DAZN Clarence Seedorf ha detto la sua sul lavoro fatto da Gattuso sulla panchina rossonera, sbilanciandosi a favore della permanenza dell’ex compagno alla guida della squadra: “Sono andato a trovarlo un mese fa, non voglio giudicare quello che viene scritto, o letto, altrimenti farei parte di quelli che hanno fatto così con me”, spiega l’olandese. “Direi che Gattuso ha fatto un ottimo lavoro. La situazione non è facile, diciamo che per la società Milan c’è ancora la fase di transizione, purtroppo, ma dall’altra parte si vogliono i risultati. Lo giudico positivamente, perché ha creato un gruppo che ha dimostrato di lottare in ogni gara. Poi si può discutere sulle scelte, ma questo non mi compete dirlo. È troppo facile da fuori dare opinioni su ciò che non si sa. Credo che Gattuso abbia la serietà, la professionalità, la voglia di migliorarsi sicuramente: è un leader, rispetto all’esperienza che ha da giocatore: tutto questo, a livello di spogliatoio non lo vedo bene, ma benissimo”.

Seedorf ritiene anche che Gattuso abbia la sua dose di gavetta: “Lui ha avuto anche delle esperienze, prima del Milan, che sono andate diversamente. Ognuno ha il suo percorso: per me è un amico che sta facendo il suo massimo in condizioni non ottimali. Credo stia facendo realmente un buon lavoro”.

L’olandese rivendica anche la qualità della sua gestione, ai tempi del Milan: “A livello di risultati e di gioco, abbiamo fatto un ottimo lavoro: arrivai che eravamo a 4 punti dalla retrocessione, e terminai a pari punti per stare in Europa, per un gol di differenza non ce la facemmo. Però fu la dimostrazione che il club era veramente in grande crisi e tuttora non si sono risolti i problemi. Quindi era più il momento sbagliato: da parte mia, sono stato felicissimo di aver fatto quell’esperienza, di aver potuto dare un contributo in un momento difficile, di aver potuto dare ai tifosi un momento di speranza di nuovo. Credo abbiano apprezzato il buon gioco, in tante partite, ed una squadra con un’identità chiara. È stata un’esperienza che ha confermato in me che le mie idee, che avevo ben chiare prima, funzionato, e quindi mi ha dato molta più forza di continuare come allenatore, con questa filosofia e con questo metodo di lavoro”.