Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport:

Le parole di Ekdal

Lockdown?

«La prima settimana è passata bene, poi è diventato triste, non possiamo andare in giro, a me piace scendere sotto casa, parlare con le persone. Qui a Genova non ho neppure la mia compagna e mia figlia, un anno e mezzo di felicità. All’inizio per lei era divertente vedere papà su Facetime, ora il giochino non funziona più».

Compagni di squadra?

«Ci siamo scritti tanto sulla chat, lo facciamo ancora, ma è normale che la frequenza sia diminuita. Anche con i miei genitori, in quarantena in Svezia, i contatti sono calati».

Ripartenza?

«Se dovessimo ripartire a maggio saranno passate oltre sette settimane senza allenamenti, né pallone. In estate si fanno 2-3 settimane di ritiro, poi amichevoli prima del via. E la vacanza di un atleta è attiva. Riprendere troppo presto può essere pericoloso anche per gli infortuni».

Ranieri come alla Juve?

«Quando arrivai in bianconero, ero giovane, ma mi parlava spesso, non dialogava soltanto con i titolari. Anche negli ultimi tempi mi ha chiamato più volte, e lo ha fatto pure con i compagni. Abbiamo un rapporto che va oltre quello tecnico-giocatore».