Non è una ritirata. Lotito ha preso tempo e ha posticipato “a data da destinarsi” la ripresa degli allenamenti della Lazio. Non si è arreso. Ha preso semplicemente atto delle restrizioni ulteriori annunciate dal Premier Conte sabato notte in una fase drammatica del Paese e dentro l’epidemia legata al Coronavirus. Il DPCM verrà pubblicato e ufficializzato oggi. Soltanto alla lettura approfondita del decreto, che dovrebbe porre nuove limitazioni all’attività motoria all’aperto ma anche definire i limiti per lo sport professionistico, la società biancoceleste potrà valutare le prossime mosse e capire se il protocollo sanitario, già studiato nei giorni scorsi con lo staff medico, sarà ancora adeguato e tecnicamente realizzabile per consentire la ripresa degli allenamenti differenziati al centro sportivo di Formello.   
Simone Inzaghi allena i suoi ragazzi a Formello (Getty Images)

Lazio, ecco quale era la strategia per la ripresa degli allenamenti

Lotito e il dottor Ivo Pulcini, direttore sanitario del club, avevano studiato la possibilità di una ripresa “a gruppi” e in orari differenti, unita a imponenti misure di sicurezza e garantendo il cosiddetto “distanziamento sociale”, per tutelare la salute della squadra. Un valore e un principio mai messo in discussione. Sei campi di calcio e otto spogliatoi, con le dovute attenzioni e cautele, permetterebbero sicuramente di allenarsi meglio e con maggiore professionalità, per un paio d’ore al giorno, rispetto a quanto è avvenuto nelle scorse settimane a casa.

La Lazio, come riporta il Corriere dello Sport, ha giocato l’ultima partita ufficiale il 29 febbraio e ha sostenuto l’ultimo allenamento a Formello (a ranghi ridotti perché mezza squadra era a riposo da una settimana) il 7 marzo. Di fatto siamo già a quasi un mese di stop. I giocatori di Inzaghi, come tutta la Serie A, rischiano di restare a casa minimo altre due o tre settimane. Sarebbe ancora più complicato rimettersi in moto. La ripresa, annunciata per lunedì 23 (cioé oggi) era slittata ufficiosamente a giovedì 26 e ieri è stata posticipata “a data da destinarsi”. Mossa politica in attesa degli eventi e nel rispetto delle istituzioni.

Coronavirus, Lotito continua a battersi per portare a termine la Serie A

Dentro la Lega le tensioni sono altissime e lo scontro, trasferito sul tema degli allenamenti, nasconde altre motivazioni. La Lazio, come altri club, pensa e si augura di portare a termine il campionato, anche sforando entro la metà di luglio, come auspicato dal presidente federale Gravina. Non si tratterebbe solo dell’ambizione, in una stagione bellissima, a competere per lo scudetto. Gli stadi, almeno sino a settembre, resteranno chiusi. Si prefigurano danni economici pesantissimi in relazione ai mancati incassi al botteghino ma ancora peggio sarebbe, se il campionato non ripartisse, perdere un terzo dei ricavi provenienti dai diritti televisivi. Rischiano di saltare molte società senza il bilancio in ordine: non è il caso della Lazio, ma il ragionamento può interessare ancora meno ai grandi club che non da oggi puntano alla Superlega europa. Lotito si sta battendo per portare a termine il campionato di Serie A (appena le condizioni lo permetteranno) in estate, magari non vale lo stesso discorso per chi ha già un piede in B e per chi preferirebbe non rischiare la retrocessione nelle ultime dodici giornate e sino a qui parliamo di interessi sportivi.