Gary Medel non si nasconde, e così come mordeva le caviglie a Milano, oggi, in Turchia e con davanti un microfono, non si è certo fatto inibire. Intervistato dalla GdS, il Pitbull ha parlato dei suoi anni in nerazzurro e spiegato cosa abbia reso questi anni particolarmente tormentati per l'Inter. Una società che il cileno porterà sempre con se - "L'Inter sarà per sempre nel mio cuore. Ho dato l’anima per questi colori, ma che rammarico non aver vinto nulla" - ma che probabilmente non  era pronta per sopportare determinate pressioni.  

IL PROBLEMA DELL'INTER - "La confusione, sotto tutti i punti di vista. È stata dura aver lavorato con tanti cambiamenti societari in corso: prima c’era Moratti, poi Thohir e infine Suning".

SUNING - "Compito arduo far sentire la propria presenza stando dall'altra parte del mondo. È sempre meglio avere una proprietà italiana, come la famiglia Moratti".

I TANTI ALLENATORI - "Una conseguenza della poca chiarezza nel club. I risultati negativi degli ultimi anni nascono da lì".

MANCINI - "Se uno come lui decide di lasciare ad agosto... È un grande che ha vinto tanto all’Inter e all'estero, con Bielsa il migliore con il quale abbia mai lavorato in carriera. Il suo addio fu pesante e complicò le cose".

L'ANNATA IN TESTA, POI... - "Poi ci fu il calo, proprio come quest'anno. Il motivo è semplice: psicologicamente la squadra non era pronta per rimanere così in alto".

IL CALO CON PIOLI - "Difficile spiegarne i motivi, il calcio è cosi. Ma nessun dubbio su di lui: a Milano devono ricordarlo come una persona eccezionale e un allenatore importante che ha fatto benissimo".

MAZZARRI - "Fu lui a volermi. Lo hanno spesso preso di mira, ma tatticamente è uno dei migliori".

SANCHEZ E VIDAL - "Giocatori top a livello mondiale, di categoria superiore rispetto allo status dell’Inter attuale. Perché avrebbero dovuto lasciare Bayern Monaco e Arsenal per Milano?".

SPALLETTI MI PROPOSE DI FARE IL TREQUARTISTA - "Mi propose questa opzione, ma non è il mio ruolo. Adattarmi sarebbe stato difficilissimo".

EX COMPAGNI - "Santon è un mio caro amico, mia moglie è legata a Wanda. Poi Nagatomo e Palacio, con i quali ho condiviso tre anni. Rodrigo a Bologna sembra rinato, è ancora un ragazzino".