Doveva essere l'erede di Francesco Totti e Daniele De Rossi alla Roma, ed invece il destino di Alessandro Florenzi l'ha portato lontano dalla "sua" maglia giallorossa: il terzino destro, intervenuto ai microfoni di DAZN, ha raccontato - fra le altre cose - il perché dell'addio al club capitolino, evidentemente non per sua scelta. Di seguito i passaggi più interessanti dell'intervista.

Florenzi sulla sua attuale esperienza al Milan

"Al Milan ho trovato una bella famiglia, siamo molto affiatati. Il campionato sta andando bene, il nostro obiettivo è lottare per qualcosa di importante. Ho l'esperienza giusta per dare di consigli ma cerco sempre di imparare da chi ha più esperienza e ha vinto tanto. Do molti consigli ai ragazzi, soprattutto sui comportamenti che mi hanno aiutato sulla mia carriera".

Florenzi sul battibecco con Calhanoglu post-derby

"Non ho niente contro di lui, ma per me gli atteggiamenti sono importanti. Mi dà fastidio quando si manca di rispetto. Se avesse esultato non avrei avuto problemi, ma lo ha fatto un po' sopra le righe. In quel momento ho avuto quella reazione lì".

Florenzi ai tempi della sua esperienza alla Roma (Getty Images)
Florenzi ai tempi della sua esperienza alla Roma (Getty Images)

Florenzi sul suo addio alla Roma

"Roma sicuramente mi manca perché è parte di me. E’ stata, è e lo sarà la squadra che ho tifato fin da bambino e per cui ho dato tutto. Il momento in cui ho capito che le nostre strade si stavano separando è quando mi hanno detto che non servivano più gli eroi per i tifosi della Roma. Davanti a me c’è stata la successione degli addii di De Rossi e Totti e ho capito che era il mio turno. L’ho fatto cercando di dare meno problemi possibili e comportandomi da professionista esemplare. L’ho accettato e sono andato avanti. L’esperienza all’estero mi ha aiutato perché non ho mai affrontato la Roma, ora incontrarla in campionato è stata un po’ difficile. Non avrei mai esultato al gol".