Interessante intervista del brasiliano Gerson a Globoesporte. Il centrocampista, che sta lentamente trovando spazio alla Roma (stasera potrebbe trovare altro minutaggio contro il Chievo), ha parlato del suo presente italiano, ma anche del suo ruolo e del rapporto col tecnico Spalletti. Ecco alcuni stralci della sua intervista.

IL RUOLO - "All'inizio giocavo da trequartista, ero il famoso numero 10. Il quarto di centrocampo, il giocatore che distribuisce palloni per finalizzare il gioco. Sono versatile e posso giocare in altre posizioni e in mezzo al campo. Contro l’Astra Giurgiu, poi, ho giocato a centrocampo, praticamente da volante, che ha diverse funzioni qui in Europa rispetto al Brasile. Oppure più a sinistra e mi è piaciuto lo stesso. È tutta una questione di adattamento".

IL RAPPORTO CON SPALLETTI - "Il mister mi chiede sempre di stare concentrato e di giocare il mio calcio. Naturalmente ho i miei doveri, ma preferisco non commentare la tattica della squadra, ma posso dire che lui mi ha sempre fatto sentire a mio agio quando entravo in campo".

LA RINCORSA ALLA JUVENTUS - "Noi abbiamo un gruppo molto forte, ma anche quello della Juventus è molto unito. La nostra squadra è offensiva e non perde consistenza in difesa. Entriamo in campo sempre con grande mentalità, con la dimensione della Roma cioè vincere titoli. La Juventus è molto forte, ma non siamo tanto lontani. Abbiamo una squadra vincente che sa quello che vuole. Potete star certi che faremo di tutto affinché la Juventus non vinca ancora".

L'INSERIMENTO NELLA ROMA - "Apprezzo molto la città, anche se ancora la sto conoscendo. Ovviamente con la quotidianità degli allenamenti è difficile girarla. Mia moglie e mia figlia sono con me qui. Mi sono adattato all’Italia e alla Roma. Mi sento a casa e mi godo mia figlia Giovanna e la famiglia. Mio padre viene qui una volta al mese. È stato facile adattarmi. Il calcio qui è complesso, con diverse metodologie e concetti. Mi sono inserito con l’aiuto dei miei compagni di squadra, l’allenatore ed il lavoro che ho fatto in allenamento. Il club mi dà tutto il supporto necessario per questo".

L'IDOLO TOTTI - "I miei esempi nel mondo del calcio sono Totti e De Rossi, due che hanno fatto la storia della Roma per anni. Vedevo Totti giocare quando ero ancora un bambino nella Baixada Fluminense di Rio de Janeiro e oggi gioco insieme a lui. Lui è un giocatore fenomenale. Se hai un compagno del genere in squadra è un privilegio. Ti parla sempre, tutti i giorni, dà consigli sulla città, il calcio, sempre".