Marco Giampaolo, allenatore del Torino, è intervenuto in occasione della conferenza stampa in vista della partita di domani contro il Sassuolo. Queste le sue dichiarazioni.

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Su Izzo e sul Sassuolo

“La partita che andiamo ad affrontare si presenta di alto livello di contenuti. Oggi il Sassuolo è una squadra forte, che ha consolidato un modo di giocare. E’ all’Università del calcio. Noi abbiamo cercato di prepararla al massimo delle nostre possibilità, noi dobbiamo essere minuziosi nelle due fasi di gioco, perché loro ti sollecitano molto. Izzo? E’ infortunato, non è a disposizione”. 
 

Sul periodo di crisi

“Tutti i percorsi di rivoluzione sono fatti di sacrificio e sofferenze. Questa è una squadra che lavora per inseguire quell’idea di calcio, deve riuscire a fotocopiare quelle situazioni per un minutaggio maggiore. L’unica fiducia che ho è l’applicazione dei calciatori e il lavoro quotidiano. Nessuno si arrende, lavoriamo per migliorare. I gol subiti possono dipendere da tante cose. Quelli presi contro il Cagliari arrivano da situazioni su cui noi stiamo lavorando. A volte sono i dettagli: mezzo metro in più o in meno fa la differenza. La percezione dello spazio e del tempo è importante per noi più della percezione dell’avversario”.

Sul pubblico

“Mi aspettavo di fare qualche punto, sicuramente. Ma la partita su cui dobbiamo fare mea culpa è quella contro il Cagliari. E la sconfitta credo sia stata immeritata. I punti trasmettono fiducia nelle cose che fai, creano entusiasmo, fidelizzano i tifosi, i calciatori, i dirigenti e l’ambiente in generale. Sui tifosi? La preoccupazione ci sta, perché in tre partite non abbiamo raccolto nulla. Bisogna avere fiducia, anche se capisco che la fiducia te la conquisti. Il tempo sarà il giudice. Ai tifosi dico che speriamo che le sofferenze di adesso possano trasformarsi in soddisfazione. Le partite senza pubblico sono diverse sul piano emozionale. Il mio riferimento sono le partite che ho giocato qui a Torino: so quanto i tifosi possano spingere la squadra. Per le squadre che vogliono giocare un calcio offensivo soprattutto. So che siamo entrati in un tunnel più o meno buio. Il giorno in cui riapriremo gli stadi alla gente sarà un giorno di festa”.

Su Belotti

Non ho mai allenato un calciatore così forte, per le qualità che Andrea esprime. Poi ho allenato attaccanti forti, ma con caratteristiche diverse”.

Su Lyanco e Bremer

Nkoulou è affidabile come lo sono Bremer e Lyanco e come spero possa diventarlo Buongiorno. Poi hanno caratteristiche diverse e sfumature. C’è un gruppo di giocatori affidabili e utili alla causa. Magari domani ne cambio due o tre, significa che quelli che hanno giocato la settimana scorsa non erano titolari? E’ un concetto che per come vanno adesso le cose non concepisco più. Ci sono giocatori affidabili, qualcuno un po’ meno e altri ancora meno”.

Su Verdi e Gojak

“Di qualità abbiamo sempre bisogno. Tutti gli attaccanti devono aggiungere qualità alla squadra. Verdi è un altro giocatore affidabile, che potrebbe giocare o meno dall’inizio, lo deciderò domani. Ma anche domenica scorsa, quando è entrato, ha avuto la possibilità di pareggiare la partita. Giocare dall’inizio non significa nulla: le opportunità sono sempre dietro l’angolo. Verdi deve essere un giocatore affidabile, ultimamente l’ho visto meglio.

Gojak? Deve migliorare l’inserimento in questo contesto, deve capire qualche parola in più d’italiano. E’ un giocatore disponibile, che fa le cose per bene. Ci sarà tempo e modo per valutarlo meglio. Anche questa è stata una settimana atipica, perché è stata corta.