E' stato uno dei sogni di mercato dei tifosi interisti: #riprendiRafinha, sui social, ha spopolato e vinto a mani basse la 'sfida' con la sola possibilità che Luka Modric potesse vestire la maglia nerazzurra, anche se le scelte della dirigenza, specialmente per motivi legati a questioni economiche, sono poi state diverse. A pochi giorni dalla sfida con il Barcellona, Rafinha, intervistato dal Mundo Deportivo, ha così ripercorso la sua strada in nerazzurro. 


PENSAVO L'INTER MI AVREBBE RISCATTATO - 
“È stata un’estate impegnativa, a causa dell’incertezza di quello che sarebbe successo perché non avevo nulla di chiaro. Le cose stavano cambiando, ma ero anche a casa, con la comodità di essere nella migliore squadra del mondo. Spiegazione? No. Sapevo che erano felici all’interno del club e pensavamo che avrebbero esercitato l’opzione di acquisto, ma non è successo. Sono rimasto sorpreso. I compagni erano eccellenti, era un gruppo fantastico. Sono rimasto con la passione che hanno gli interisti. Era pazzesco, mi ricordava come vivono il calcio in Brasile”.

FERITO DALL'INTER - “Ferito non è la parola adatta. Sono passati solo pochi mesi in cui sono stato molto bene, recuperando fiducia dopo un lungo infortunio. Per il trattamento dei miei compagni di squadra e quello di tutti i tifosi mi sono sentito molto a mio agio, mi hanno trattato come a casa. Logicamente, quello che è successo, non era previsto”.

COSA E' SUCCESSO ALL'INTER - “Ho ritrovato la fiducia, che per me è stata la cosa più importante. Mi sono sentito di nuovo un calciatore e ho ritrovato la felicità di nuovo facendo quello che mi piace di più. Per me è stata un’esperienza brutale e incredibile”.

NOSTALGIA? - “Sono sentimenti, ricordi molto belli, la verità”.

ICARDI - “L’ho incontrato 15 anni, quando sono arrivato all’accademia del Barça. Abbiamo studiato insieme e da lì l’amicizia. Nei miei primi giorni a Milano mi ha aiutato molto. Come calciatore è pazzesco”.