Una grande parata su Dodò, poche responsabilità sul gol di Kondogbia, una sicurezza certo non pronosticabile, per un ragazzino - ha solo 16 anni e mezzo - alle sue primissime parate con la prima squadra, e la certezza d'un futuro roseo. Che, nella testa di qualcuno, potrebbe iniziare a prender forma già dalla prossima gara del Milan, contro il Sassuolo, sempre a San Siro.
Ma ci sono davvero reali possibilità per Gianluigi Donnarumma di spiccare il salto già adesso, andando peraltro a relegare in panchina due mostri sacri come Diego Lopez e Abbiati? Domanda a cui solo i prossimi giorni potranno dar risposta. Lopez lo scorso anno s'è dimostrato un numero uno affidabile e di spessore, difficilmente sormontabile e di garanzia, soprattutto tra i pali. Dire che sia stato l'unico a salvarsi, insieme a Bonaventura e Menez, è tutt'altro che sbagliato: possibile quindi un'involuzione così drastica, nel giro di poche settimane?
Al Milan, certo, ultimamente, se ne vedono di tutti i colori. Ed una clamorosa esclusione dalla squadra titolare dell'ex Real non sarebbe poi così clamorosa. Almeno se, come preventivato da più parti, fosse Abbiati a farlo turnare, e non un 16enne che non ha neanche mai giocato una gara da professionista. Sarà così 'folle' il tecnico serbo, da stravolgere definitivamente le gerarchie? Un suo accenno di risposta è arrivato, intanto, già ieri, nel post-partita. "Donnarumma è stato poco impegnato, ma quando è stato chiamato in causa ha fatto una gran parata. La sua prestazione mi ha soddisfatto - ha detto Sinisa -. I portieri sono grandi anche e soprattutto quando riescono a farsi trovar pronti in un unico intervento, e lui ha dimostrato personalità. Col Sassuolo? Ci penserò. Ma che Diego Lopez è fuori lo dite voi. Io non ho mai parlato e ha la mia fiducia". E difatti, sino a prova contraria, Lopez è e resta il titolare: e con tutta probabilità lo sarà anche nella prossima gara.
Un dato di fatto, intanto, è già servito. Contro il Genoa, a seguito d'una disattenzione del (quasi) 34enne spagnolo - col quale il feeling, si racconta nei corridoi di Milanello, non è mai nato -, a scaldarsi è stato mandato proprio Donnarumma, e non il 38enne Abbiati. Che, a questo punto, sarebbe tecnicamente da considerarsi non più il secondo di Lopez, ma presumibilmente solo il terzo, alle spalle anche di Donnarumma. Che intanto si gode il momento dalla panchina, e aspetta il suo momento. Che, prima o poi, arriverà, questo è certo.