E pensare che in estate la frattura con la Lazio sembrava tutt'altro che risanabile. Poi, vuoi per mancanza di potenziali acquirenti, vuoi per il pugno duro di Lotito, Keita Balde è rimasto alla Lazio, pedina a disposizione di Inzaghi in un modulo che, alternativamente al caso del doppio centravanti, dovrebbe riuscire ad esaltare le caratteristiche degli attaccanti esterni. Per chi, ad inizio stagione, aveva però smentito le tesi dello staff sanitario della società, sostenendo di essere infortunato, è stato difficile calarsi in una nuova realtà: nelle prime due giornate Keita è rimasto a guardare i compagni, lontano da quel campo che lo scorso anno aveva fatto intravedere sprazzi di un talento purissimo.
Nelle ultime tre giornate, invece, il cambiamento di rotta: alla terza giornata Keita è subentrato e raccolto un 6,5 con assist, divenuto 7 alla quarta giornata - e sempre condito da assist, ritornato 6,5 alla quinta quando il suo ingresso con il Milan, pur positivo, non è però servito alla squadra in termini di risultato. Un impatto più che positivo per chi fino ad un mese fa avrebbe potuto potenzialmente sedersi in panchina fino a gennaio, e che ha fatto capire a Simone Inzaghi, che nelle recenti dichiarazioni ha certificato il processo di maturità del giocatore, che su Keita si può iniziare a contare.
E' per questo che contro l'Empoli, nella sfida dell'Olimpico, Keita potrebbe partire titolare per la prima volta in questa stagione. Contro i toscani l'ipotesi potrebbe essere quella di un nuovo 3-5-2, con Djordjevic che dopo le due apparizioni da titolare dovrebbe tornare a sedersi in panchina per far posto proprio a Keita. Che davanti al proprio pubblico, per la prima volta titolare, è pronto a prendersi la sua vittoria. Personale e non solo.