Igor Tudor, allenatore della Lazio, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro la Juventus in Coppa Italia. Domani alle 20:45, allo stadio Olimpico, appuntamento contro la formazione di Massimiliano Allegri.

Lazio, la conferenza stampa di Tudor

Di seguito le dichiarazioni del tecnico della Lazio durante l'incontro con la stampa:

"Una gara importante perché si gioca per entrare in finale, contro una squadra forte e con un risultato che non è facile. Va provato fino alla fine con tutte le forze di passare, bisogna credere e fare una partita perfetta. Non sbagliare niente e andare con tutte le forze, questo è un obiettivo nostro e vediamo cosa succede".

Sull'avventura in biancoceleste

"Abbiamo sempre fatto buone partite da quando sono arrivato io. Non mi accontento mai, cerco sempre di crescere e di migliorare, come detto dopo il Genoa magari si può fare un passo indietro per farne due avanti. Stiamo però crescendo, vedo grande partecipazione e il piacere nei giocatori di ritrovarsi in questo calcio. Siamo sulla strada giusta".

Sulla gara contro la Juve in campionato

"Abbiamo fatto due partite contro di loro, ogni partita è diversa dall'altra. Cambiano gli interpreti, i dettagli, le idee sono quelle ma poi tante situazioni possono cambiare la partita. Bisogna credere, è il bello del calcio. Spero sarà una partita lunga, ho visto i ragazzi molto motivati e ci credono. Abbiamo fatto poco, dovevamo recuperare dopo il Genoa. Oggi facciamo rifinitura e scegliamo chi schierare".

Su Castellanos, Immobile e Guendouzi

"Immobile si è allenato ieri, sta bene ed è convocato. Guendouzi ha fatto due allenamenti e ci sarà anche lui. Con Taty ho fatto una bella chiacchierata, a volte ci tiene anche troppo. Ha qualità importanti e sente di poter fare ancora di più, io cerco di tirare fuori il meglio da ogni giocatore. Per me con la Salernitana ha fatto un'ottima partita, poi come ogni attaccante quando non segna pensa al gol. Deve pensare invece a come gioca e a come arriva a creare le occasioni da gol".

Su Luis Alberto e Felipe Anderson

"Anderson ha sempre giocato nel suo ruolo, può giocare sia da trequartista che sulla fascia. Ha sempre fatto ruolo d'attacco, ora gioca più centralmente prima ha giocato sulla fascia. Luis Alberto ha giocato tanto, anzi ha giocato quasi sempre".

Su Lazzari

"Manuel è in dubbio, vediamo se riuscirà a recuperare. Le parole del presidente sono belle, piacciono a ogni allenatore. Poi quando si parla di un'impronta dell'allenatore bisogna considerare tutte le cose, il lavoro dell'allenatore è complicato e si basa su tante cose, non solo sul carattere, ma anche sullo stile di gioco e sulla mentalità. Bisogna fare analisi profonde, nella mia carriera ho visto tante etichette e tante esagerazioni, penso invece che bisogna analizzare più attentamente ogni allenatore. Per l'impresa serve tutto, serve fluidità ma aggressività, serve compattezza e saper difendere anche bassi. Non dobbiamo regalare niente e tenere per 90 minuti, anche magari nei supplementari. Su queste cose ci si lavora tutti i giorni, non si lavora solo col carattere. Se scegliamo giocatori solo per carattere non si vince, si vince con la qualità dei giocatori. L'allenatore è importante, ma poi serve la qualità. Se non hai Felipe che dà quella palla, se non hai Daichi che fa quella giocata e Vecino con quel velo non vinci le partite".