Uno degli ultimi baluardi della vecchia guardia, di quel gruppo di campioni che, nell'oramai lontano 2006, regalò all'Italia una delle soddisfazioni sportive più grandi: il momento di Luca Toni non è certamente dei migliori, vivendo a Verona una realtà difficile e che a fine anno, salvo miracoli, segnerà la retrocessione del club gialloblu. Alla Bild, il centravanti che in passato conquitò la Baviera a suon di gol ha però parlato del movimento generale del calcio italiano, puntando il dito contro un mancato ricambio generazionale.
NON ABBIAMO ATTACCANTI - "L'Italia non ha attaccanti abituati a giocare a livello internazionale, capaci di reggere una grande pressione. E' una situazione deprimente, servirebbe gente come Totti, Inzaghi, Del Piero o me. Contro la Germania vedremo però una grande prova, le gare contro i tedeschi sono sempre speciali".
Toni è tornato anche sul suo periodo al Bayern, e sul record che Lewandoswski, proprio in questa stagione, gli ha soffiato come stranieri con più gol in una singola stagione in maglia bavarese: “Guardiola mi ha parlato di Robert e mi ha detto che è un professionista serio. È uno che lavora e vive 24 ore al giorno in funzione del Bayern. Per questo non sono arrabbiato per il fatto che mi ha scippato il record: se lo è meritato. Per lui oggi è più facile di quanto lo fosse per me. Quando c’ero io il Bayern non era quello attuale, il club era all’inizio del percorso di crescita”.