Assente nelle ultime uscite della Juventus per infortunio, ma fresco di rinnovo del contratto, Leonardo Bonucci è stato ieri ospite in Little Big Show, condotto da Gerry Scotti. Intervistato durante il programma, il difensore bianconero ha spaziato dal suo rientro sul rettangolo di gioco fino al difficile momento familiare vissuto, ma non solo. Di seguito un estratto delle dichiarazioni: "Il mio rientro? Torno a gennaio. La passione per il calcio? Ho iniziato prestissimo: a 5 anni, sotto età, per un favore ai miei genitori, perché a casa ero troppo pressante nella voglia di giocare a pallone. Hanno detto: prendetecelo, altrimenti a casa ci rompe tutto".

Si passa dunque al delicato momento vissuto negli ultimi mesi, con la cagionevole salute del figlio minore, Matteo: "È giusto sorridere perché ci sono tanti momenti in cui la vita ti mette a dura prova, però credo che con il sorriso si possa superare tutto quanto. Un ringraziamento da parte mia e della mia famiglia a tutti coloro che ci hanno dimostrato solidarietà e affetto, sia juventini e non. Ai 'non' vale doppio".

Sulla foto postata ritraente i figli prima del derby - l'uno con la maglia bianconera, l'altro granata - il difensore spiega: "Matteo con la maglia della Juve e il grande, Lorenzo, con la maglia del Torino. Vi racconto come è nata... Arrivo a casa con la maglia per vedere la partita. Dico: 'Dai prendiamo le maglie e ce le mettiamo'. Loro: 'Sì, ok, papà'. Anzi, 'babbo', perché mi chiamano babbo. 'Lorè, allora ti prendo quella della Juve...'. Si è fermato in mezzo al salone: 'No, io voglio quella del Toro perché tanto quando segna io faccio il gallo Belotti'".

Infine, Bonucci svela com'è nata la sua classica esultanza post gol: "È nato tutto con i miei amici, uno della Lazio, uno dell'Inter, uno del Milan, uno della Juve. Quando sono passato alla Juventus dal Bari, abbiamo fatto una scommessa: se avessi fatto cinque gol nell'anno loro si sarebbero tagliati tutti i capelli a zero, a patto che io facessi questo segno, che significa sciacquatevi la bocca. Tra uno e l'altro: 'Quando parli della Juve sciacquati la bocca'. Ècominciata da lì, poi ho visto che piaceva, perché anche quando incontravo i ragazzini mi salutavano così".