Alessio Cragno a 360 gradi. Il portiere del Cagliari, intervistato dal "Corriere dello Sport", ha parlato di tanti temi legati alla sua stagione e di Euro 2020. Di seguito le sue parole più importanti.

Sulla festa salvezza

"L'ho fatta subito insieme coi compagni. Poi per due giorni con la mia famiglia. Mi sono finalmente rilassato dopo tanti momenti difficile. A inizio stagione la salvezza era un obiettivo minimo. Dal 90′ della gara col Parma, penso di sì. Da quel momento sette risultati utili di fila, con i pareggi di Napoli e Milano. Un percorso fantastico. Un momento in cui non ci credevamo più? No. Era nostro dovere crederci e sperare. Ad un certo punto ho pensato fosse veramente difficile salvarci, è successo dopo la sconfitta in casa col Verona. In quel momento abbiamo preso coscienza che per riuscirci non potevamo più sbagliare".

Su Euro 2020

"Per vincere una manifestazione di così alto livello non basta la qualità, serve anche un po’ di fortuna. Spesso sono gli episodi a fare la differenza. Dal punto di vista tecnico non abbiamo nulla da invidiare alle altre. Il valore aggiunto è l’entusiasmo che ha questa nazionale. Mi giocherò il posto con Meret, siamo due portieri molto diversi. Deciderà Mancini".

Sul futuro

"La cifra la fa il mercato, faccio fatica e non mi permetto di dare io una valutazioneA Cagliari ormai è come stare dove sono nato. Da tanti anni vivo qui. Il Cagliari è casa mia, tutte le presenze in Serie A le ho fatte in rossoblù. E’ la società che mi ha lanciato e ha creduto in me, posso solo essere riconoscente".

Cragno (Getty)
Cragno (Getty)