Mister Gasperini ha rilasciato una intervista al tabloid The Guardian, ve ne riportiamo uno stralcio: "Ho messo la foto di un branco di lupi nello spogliatoio. Ci sono dei lupi nella parte anteriore, alcuni nel mezzo e uno nella parte posteriore. Quelli in primo piano possono impostare il ritmo all'inizio. I lupi successivi sono i più forti, sono quelli che devono proteggere tutti se vengono attaccati. Quelli al centro sono sempre protetti. L'ultimo e' il capo e si assicura che nessuno resti indietro. Tiene tutti uniti tenendoli sott'occhio. Il messaggio e' che il leader non sta davanti ma in mezzo per proteggere tutto il branco. Questo e' quello che voglio dai miei ragazzi". Il tecnico della Dea, infatti, è solito lasciare nello spogliatoio nerazzurro messaggi subliminali per i suoi ragazzi. 

La favola nerazzurra

"C'e' un proverbio dall'Arte della Guerra che dice che la difesa ti fa invincibile, ma se vuoi vincere devi attaccare. Questo sintetizza lo spirito che cerco di infondere ai miei. Ma c'e' altro: devi sostenere ogni giorno le tue idee e convinzioni e non stancarti di crescere e migliorare perche' se non lo fai sei finito.

Durante l'allenamento, i miei giocatori devono lottare e sudare; quelli che non sono abituati a lavorare sodo mi spaventano. Ma dal sacrificio nascono le vittorie. Se non corri in allenamento, non corri durante le partite. Poi, ovviamente, è importante divertirsi anche in allenamento perché da ciò deriva lo stile di gioco e la qualità". 

Il segreto della condizione fisica dei calciatori

"Se hai la maturita' e la testa giusta per capire che solo il sacrificio porta al successo non ti sentirai mai stanco senza contare che i calciatori sono privilegiati rispetto ad altri sportivi. I miei ragazzi devono ricordarselo e spingere sull'accelleratore. Noi non abbiamo ne' capacita' ne' voglia di grandi investimenti per cui siamo sempre alla ricerca di giovani giocatori che sposino la nostra filosofia: adattarsi al nostro gioco e alla nostra mentalita'. Quelli che lo fanno sono dei nostri, gli altri lasciano.

Il Papu Gomez mi dice che le partite sono riposanti rispetto agli allenamenti. Eppure se è ai massimi livelli è perche' ora si allena come non mai. Ilicic e' un altro. Lo chiamavano La Nonna perchè sempre gentile con tutti vantando frequenti magagnette fisiche. L'ho convinto ad aumentare gli sforzi in allenamento e lui ha cambiato la testa. Basta "Nonna" ora è "Il Professore". Ha realizzato che ogni allenamento può esser anche divertente ed è rinato da quell'approccio mentale". 

La formazione 

"All'inizio mi dicevano che ero troppo difensivo, ho dimostrato il contrario con i 3 che partecipano all'azione offensiva e spesso vanno a rete. La formazione conta poco ma piuttosto con quanti difendi o attacchi. Dovessi sintetizzare direi che in difesa non devi mai aspettare che gli altri sbaglino, piuttosto devi cercare di accaparrarti la palla e attaccare.
Noi non perdiamo mai, al limite vinciamo o impariamo. L'obiettivo è creare una squadra che crei problemi a chiunque. Chiunque contro di noi deve correre tanto e sentirsi preoccupato".  

Emergenza coronavirus

"Quando siamo arrivati a Valencia abbiamo visto una citta' stracolma di gente, mentre a Bergamo c'erano già  avvisaglie di una situazione critica. Al nostro ritorno dopo due giorni tutto era già cambiato. Dall'euforia al dolore in meno di 48 ore. E' stato ed è qualcosa di incredibile ed inspiegabile a parole. Siamo stati il centro del coronavirus con tantissimi morti. Non dimentichero' le sirene in centro a Bergamo per il resto della mia vita.

Quando ritorneremo in campo, ricorderemo quanto successo. I miei ragazzi sono attaccatissimi alla città ed ai tifosi. Le emozioni e i sentimenti che cercherò di infondere saranno riassunti cosi: Bergamo ha sofferto molto, è il momento di far tornare il sorriso. Adesso tocca a noi".